Voglio vivere come Sammons
A volte certe persone ti fanno proprio passare la fantasia di interagire con la razza umana. Grette, violente o presuntuose levano ogni piacere allo stare in compagnia e fanno riflettere su determinate scelte di vita. Come dice un proverbio: “Il mondo è bello perché è vario” e ognuno di noi se lo modella a seconda del proprio sentire.
C’è chi si munisce di pazienza o menefreghismo e si butta nella mischia, c’è chi preferisce la tranquillità e si defila dal caos moderno, un guazzabuglio di grida e chiasso che spesso possono turbare l’equilibrio interiore. Perché ci sono giorni che, pur avendo racimolato tutta la calma zen di questo mondo, non ne puoi più di rimanere imbottigliato nel traffico per ore, di litigare per un parcheggio, di discutere con il furbetto di turno che ti vuole passare avanti mentre sei in fila. Non ne puoi più di questionare col vicino di casa cafone o con la commessa scontrosa che ti rumina una chewingum in faccia con tanto di effetti sonori. Si è stanchi e si vorrebbe solo rallentare l’andatura, respirare, andare secondo i propri ritmi.
E allora si prendono strade diverse, si fanno scelte differenti e c’è chi ne ha fatte di estreme come il signor Sammons che una mattina si è svegliato e si vede che si era veramente rotto le palle di tutto e tutti, ha fatto le valigie ed è scappato a Buford, Wyoming. Abitanti: 1.
Buford venne costituita nel 1866 come avamposto militare, per proteggere alcuni lavoratori durante la costruzione di una ferrovia transcontinentale. In pieno boom era una cittadina di ben 2000 abitanti che, man mano, si trasferirono tutti in città più popolose e ridenti. Quando Don Sammons vi si trasferì, Buford era una “metropoli” di 7 residenti. Oggi Don è l’unico, solitario, abitante della città.
Scappò da Los Angeles nel lontano 1980, alla ricerca di uno stile di vita più tranquillo e rallentato, sembra sia stato in grado di trovarlo. Originariamente vi si trasferì con la moglie, poi morta di cancro, e il figlio che decise di allontanarsi dalla desolata Buford nel 2007, come biasimarlo? Sammons, in qualità di unico cittadino, gestisce un negozio di benzina e vende souvenir (a chi poi non si sa) come tazze, cappellini e cartoline ed è molto felice di tornare a casa, alla fine della giornata, nel suo rifugio isolato, in cima alla montagna. Asserisce con convinzione di amare il ritmo lento e di non sentirsi mai solo.
Le ultime notizie che si hanno di lui e della sua città fantasma sono che nel 2012 l’intera Buford è stata venduta all’asta per soli 900.000 dollari a due uomini di nazionalità vietnamita che hanno mantenuto l’anonimato.