Vita e opere degli autori: come passare da “questo lo saltiamo” a “mmm, interessante..”
Ogni volta che insegno ai miei “ragazzi” e iniziamo un autore nuovo parto sempre dalla vita e le opere.
Ricordo che quando toccava a me era la parte più divertente perché mi sembrava di fare del gossip.
Certo scandali non ne ho mai trovati.
Sarebbe stato figo ammetto avere una qualche foto di Leopardi in spiaggia con Silvia per smascherarlo, ma accidenti non ho mai trovato libri di questo tipo.
Poi mi rendo conto di quanto io abbia una mente malata nel momento in cui regolarmente invece vedo le persone a cui insegno sbuffare davanti al titolo “Vita e opere” mentre subito mi chiedono perché non andare al testo e perdere tempo.
Io di solito li guardo e rido. Poi per non offenderli faccio l’esempio su di me. Mi vedi tatuato, fuori da qui mi prenderesti seriamente per uno che può stare qui ad insegnarti? Onestamente mi dicono regolarmente di no. E meno male che non mi vedono ballare in discoteca la sera, sennò altro che starmi a sentire lo stesso.
Il fatto è questo, occorre conoscere la storia di una persona per capirne il senso, le motivazioni. Per fare un confronto.
Perché nella vita non ci tocca più niente. Niente tranne quello che ci mette in discussione.
E allora cosa c’è di meglio di sapere che Dante, ad esempio, a 22 anni ti aveva già mangiato in testa perché si era laureato a Bologna, iniziava la carriera politica e già conosceva bene astronomia, i classici latini con la relativa grammatica, svariati dialetti per scrivere epistole con i suoi amici letterati sparsi per l’Italia e via dicendo.
E se fosse solo questo diremmo buon per lui.
Ma se studi la vita scopri la fragilità di Dante, le sofferenze e i mille vortici della vita. Cosi ti sembra più umano se vai a vedere l’aspetto psicologico.
E accade con tutti.
Se umanizziamo gli autori loro diventano moderni e se ci sembra di vedere gli stessi problemi che abbiamo noi o che hanno persone che conosciamo allora li seguiremo meglio nei loro ragionamenti, allora ci susciterà interesse cogliere cosa hanno da dire in merito perché magari noi alla soluzione del nostro problema ancora non ci siamo arrivati.
Insomma è un po’ come se non fosse più studio ma sfruttare chi ha già vissuto per vivere meglio noi. Tu letterato hai sofferto tutta la vita. Io ti sfrutto per ridere prima, perché non voglio perdere tempo.
Io non scrivo che di banalità eppure credetemi in tredici anni di esperienza mi rendo sempre più conto di quanto questi discorsi siano attuali.
Non ci passa per la testa perché il gossip attuale si basa su informazioni fornite non per capire ma per giudicare.
La vita e le opere sono invece il gossip costruttivo, quello che ti fa capire il senso delle cose, della vita degli altri e della vita tua di conseguenza perché che lo vogliamo o meno noi siamo animali parlanti destinati a vivere una vita di relazioni.
E proprio per le relazioni ci rivedremo con l’anno nuovo per nuovi spunti, buon natale e buon anno a tutti.
Alessandro Montanelli
Trent’anni, di giorno libero professionista nel settore bancario e insegnante a domicilio per ragazzi dislessici, di notte ballerino e pr. Una vita fatta di palestra, tatuaggi, musica a tutto volume a condire i mille incontri che tra università e locali accadono ogni giorno e che offrono sempre grandi riflessioni. In una parola: eclettico. Perché gli stereotipi non piacciono a nessuno, ma tutto può servire per crescere e merita di essere fissato nero su bianco. Basta saper osservare.