Visione personalizzata e a basso costo: il futuro On Demand della TV di Netflix
C’erano una volta l’Home video e il Blockbuster, c’erano una volta le serie TV e il rito collettivo della serata fissa settimanale davanti al televisore. Ora c’è Netflix, la media company che ha rivoluzionato il modo di fruire i prodotti audiovisivi, sostanzialmente legalizzando lo streaming.
Nata nel 1997 in California, come colosso della distribuzione e del noleggio dell’Home video, Netflix è presto diventata l’impresa principe della Web TV, un’impresa da 50 milioni di abbonati , operante in 40 Paesi diversi.
Netflix offre una libreria On Demand di circa 15.000 titoli tra film e serie TV secondo tre tipi di abbonamento:
- $ 7,99 al mese, con la possibilità di accedere al servizio da un solo dispositivo ad una qualità SD;
- $ 8.99 al mese, con possibilità di accedere al servizio da 2 dispositivi in contemporanea e qualità dei contenuti in HD
- $ 11,99 al mese, con possibilità di accedere a 4 dispositivi in contemporanea e qualità dei contenuti in HD e Ultra HD
Disponibile su praticamente tutte le piattaforme (tv, pc, Mac, PS3, XBOX, iPhone, Wii, iPad, Apple TV, Android), Netflix permette una completa personalizzazione della fruizione del prodotto da parte del consumatore, secondo due aspetti.
In primo luogo, permette la visualizzazione su tutti i dispositivi multimediali in circolazione di un numero di film sostanzialmente illimitato e di tutte le stagioni, tranne quella attualmente in onda, delle serie TV inserite. Elimina sostanzialmente i limiti di spazio e di tempo della visione dando il via libera al bringe-watching, alle maratone di una serie tv e di film secondo i gusti e la disponibilità del consumatore.
In secondo luogo, Netflix attraverso l’algoritmo di ranking impara a conoscere il consumatore. L’algoritmo di ranking funziona da timone per l’intera piattaforma, studia le scelte del cliente, il voto che quest’ultimo esprime sui prodotti visionati, e gli propone pellicole e serie TV ad alta probabilità di gradimento. Il grado di personalizzazione della fruizione è così alto che ogni cliente ha una propria Home page del sito, visualizzata secondo i propri gusti e preferenze. Netflix sa quando comunicare all’abbonato che una nuova serie tv o un nuovo film che potrebbe piacergli è disponibile nella libreria. E non sbaglia.
L’iscrizione a Netflix è rapidissima: dati personali e numero della carta di credito, il primo mese è gratuito e l’accessibilità al servizio istantanea. Sulla destra il classico menu “search” permette di ricercare un titolo all’interno della libreria, sulla sinistra invece il menu “browse” consente di muoversi all’interno dei 150.000 titoli disponibili e di sceglierne uno consultando la trama e le recensioni.
Una volta iniziata la visione, il video è gestito come un normalissimo player, senza però la snervante attesa del buffering e con un ottima qualità. I sottotitoli in lingua originale o in traduzione sono opzionali. La completa assenza di pubblicità è impagabile e forse rappresenta la vera marcia in più di Netflix.
Se la visione del video viene interrotta e il sito chiuso, Netflix permette, una volta effettuato il nuovo accesso, di riprendere dal punto di interruzione.
In Italia il servizio di Web TV offerto da Netflix non è disponibile a causa di logiche di mercato perverse e lacune dal punto di vista giuridico. Tuttavia cambiando il DNS del proprio pc tramite il servizio BlockLess, ovvero facendo figurare di essere in un’altra nazione dove Netflix è accessibile, è possibile iscriversi e fruire dei contenuti. Ciò comporta però una spesa aggiuntiva di circa $5.
Un sito semplice e intuitivo, la possibilità di riprendere il video nel momento in cui si è interrotta la visione, l’assenza di pubblicità, la visione in HD, l’opzione dei sottotitoli e le produzioni originali fanno di Netflix il futuro della fruizione dei contenuti audiovisivi di intrattenimento: l’obiettivo dichiarato dal CCO di Neflix, Ted Sarandos, è quello di giungere alla contemporaneità Day-Date con il cinema. Ma questa è un’altra storia.
Francesco Frisone
Francesco Frisone, nato nel 1994 a Roma. Frequenta la facoltà di Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Pavia, è allievo IUSS e alunno dell’Almo Collegio Borromeo. Ha frequentato la London School of Journalism nell’estate 2014 e ha lavorato per l’Ufficio del Sindaco Depaoli a Pavia nel 2015. Si interessa di media, politica e campagne elettorali.
Aggiungiamoci poi altri due fattori per cui in Italia (imho) non funziona: l’attitudine a fregare e quindi non pagare neanche due spicci per un servizio e scervellarsi per trovarlo gratis e l’ovvio problema tecnologico di un “paese industrializzato” assurdamente indietro dal punto di vista infrastrutturale della banda larga e dei servizi IT.