#TuNonLeggi – Lettori vs Non lettori

#TuNonLeggi

#TuNonLeggi è stato l’hashtag che lunedì ha fatto ribollire gli animi dei lettori su Twitter. Da #ioleggoperché, che almeno apriva la strada ad un dialogo tra appassionati lettori e tenaci non-lettori (partendo dal perché i libri possono appassionarci, è più semplice intrigare chi con la lettura ha poco a che fare), si è arrivati ad una battaglia di tweet che tanto sa di ‘round lettori vs non lettori’, dove però i non-lettori sono rimasti discretamente silenti, a farsi sommergere da una valanga di ‘insulti’ proferiti da chi prospetta per loro vite tristi e angosciose senza i libri:

#TuNonLeggi sarai più povero di pensieri, curiosità, conoscenza e più solo.

#TuNonLeggi? Allora non ami il vento, il sole, il mare e gli aquiloni. Non ami i sogni. Non ami la vita.

Se #TuNonLeggi non hai più tempo per vivere, hai solo tempo più sterile.

#TuNonLeggi sei matto.

Una persona che non legge non conoscerà mai la felicità. #TuNonLeggi.

#TuNonLeggi e il destino ti riserverà solo un implacabile mediocrità.

Se #TuNonLeggi, vivrai una sola monotona vita. Quella che stai vivendo adesso.

Perché sei uno gnu e troppo impegnato a farti i selfie #TuNonLeggi.

#TuNonLeggi e rimani piccolo piccolo nella tua ignoranza e nel tuo mondo fatto di esteriorità.

#TuNonLeggi perché poi rischi di aprire troppo la mente e sentirti a disagio nel mondo dell’aperitivo rinforzato.

Una lotta, una guerra, una battaglia personale, un fatto di cui schifarsi e indignarsi, insomma (non mancano alcune risposte, come: “Una volta c’era lo snobismo degli scrittori: ora trionfa lo snobismo dei lettori: campagna #tunonleggi”).
È appena passato il Maggio dei libri, ad aprile c’è stato #ioleggoperché, con il dichiarato intento di diffondere la lettura tra i non lettori, servendosi proprio della collaborazione di chi i libri li mangia anche a colazione e le adesioni erano state numerose, attive e appassionate. I risultati, già a distanza di pochi mesi, sono ambigui: basta un hashtag di tendenza per far crollare nella banalità un ponte di comprensione e rispetto che si era voluto creare?

Che poi, a rigor di logica, il mondo si dovrebbe a questo punto dividere nettamente in due: i lettori, con dalla loro parte un tripudio di fantasia, buoni propositi, sensibilità, amore, intelligenza, felicità, cultura, charme e bontà, e i non-lettori, beceri ignoranti condannati ad una vita di tristezze, malumori e meschinità. Ci si domanda allora se davvero i lettori si rispecchiano in ciò che decantano della lettura o se certe frasi siano solo di rito.

C’è uno statuto del ‘buon lettore’? Un manifesto? C’è una quantità specifica di libri da leggere al mese per potersi definire lettori? Il lettore sporadico che legge due libri all’anno ma li gusta fino in fondo e ne resta folgorato in che categoria cade? La ragazzina che si avvicina alla lettura con Twilight? Ma poi, #TuNonLeggi pare fare riferimento solo ai libri in quanto prodotti letterari, non si tiene in considerazione della lettura di quotidiani, riviste, articoli, blog. C’è quindi un tipo di lettura che è considerata ‘più lettura’?

Domande che restano senza risposta, in un panorama in cui i lettori vantano una sensibilità d’animo e una capacità di comprensione e analisi che poi non attuano nella vita reale.

Redazione

Cultora è un magazine online dedicato al mondo della cultura in generale. Uno spazio nuovo e dinamico all’interno del quale è possibile trovare notizie sempre aggiornate su libri e letteratura, musica, cinema, media e nuove tecnologie. Sono inoltre parte integrante del portale numerosi spazi dedicati a blog curati da giornalisti, addetti ai lavori, opinion leader che offrono le loro personali opinioni e esaustivi approfondimenti riguardo i temi più caldi del mondo della cultura.