Tempo di Libri: considerazioni sulla scrittura al femminile
Alcune considerazioni sulla scrittura femminile. Cosa abbiamo scoperto? Forse qualcosa che sapevamo già. Ora possiamo dirlo con certezza. Secondo i dati della ricerca di Elena Salvi di Pepe Research, le donne (di tutte le età) leggono di più rispetto all’altro sesso. In particolare, le percentuali sono: 47,1 % per le donne e 33, 5% per gli uomini. E allora, perché nella maggioranza delle classifiche italiane sono gli scrittori a farla numericamente da padroni? Come mai le donne vincono meno premi letterari rispetto ai loro colleghi maschi? E, ancora, perché ai vertici dell’editoria italiana ci sono così poche donne? Qualcosa non quadra. Fare un’analisi completa di questo paradosso della scrittura ci porterebbe via ore. Una considerazione che è, però, sempre valida, in tutte le situazioni di discriminazione, è che il linguaggio determina alcuni pregiudizi non coscienti. Per intenderci; dare per scontato che un romanzo scritto da una donna sia “letteratura rosa”, lo categorizza in maniera negativa. Esiste una sola letteratura ed è fatta dagli uomini e dalle donne. Ed esistono solo le modelle e non le plus-size. Così diventa: chi scrive meglio di chi? E non chi scrive bene. E perdiamo tutti. Dobbiamo cambiare il linguaggio e la scrittura per poter modificare la nostra forma mentis.
Si è parlato di questo l’8 marzo a tempo di Libri durante l’incontro “Leggere è femminile, scrivere è maschile”, tenutosi nella Suite 1 del Centro Congressi con Laura Donnini, Amministratrice Delegata di Harper Collins Italia.