Storie di traduttrici: l’arte di farcela nonostante le difficoltà
Parola chiave: gavetta. Il mestiere del traduttore, forse più di altri, è quello che ancora oggi trova profonda difficoltà ad affermarsi e a essere riconosciuto. Se si pensa che sia un mestiere facile, non si ha l’idea giusta di quella che è la realtà. A illustrare lo scenario di questo “alter ego dell’autore” sono quattro traduttrici, Valentina Ballardini, Lorenza Braga, Roberta Marasco e Alessandra Petrelli, il 10 marzo u.s. a Tempo di Libri. Storie diverse, ma tutte accomunate dalla passione per le lingue. Una solida conoscenza dell’idioma che si intende tradurre è certamente il punto di partenza. E come acquisire questa conoscenza, lo spiegano le ospiti presentandosi.
La prima a raccontarsi è Alessandra Petrelli, laureata in germanistica e traduttrice tra i tanti autori di Nicholas Sparks, la quale sottolinea l’importanza di acquisire competenze sul campo: è solo sbagliando che si impara. A chi vuole avvicinarsi a questa parte del mondo editoriale, suggerisce di leggere, formarsi continuamente attraverso la lettura sia in italiano sia nella lingua da tradurre o verso la quale tradurre. Consiglia la Fondazione San Pellegrino di Misano Adriatico che offre master improntati su laboratori pratici.
Roberta Marasco ha invece un’esperienza di vita diversa: da sempre correttrice di bozze, affronta per un lungo periodo la revisione di traduzioni. E’ questo il suo trampolino di lancio: si cimenta in questo settore timidamente, come lei stessa afferma, e da quel momento in avanti capisce che la traduzione è la sua vocazione. “Attraverso questo lavoro non si smette mai di imparare”, fa presente al pubblico. La sua allegria nel parlare del lavoro che ama coinvolge tutti. Con la traduzione si ha la possibilità di fare un importante lavoro su di sé, fidarsi più di se stessi: scegliere cosa tradurre dal testo e cosa “saltare” comporta in entrambi i casi, una profonda responsabilità, perché la sensibilità usata dal traduttore si ripercuoterà non solo sul venduto ma anche e soprattutto sulla buona o cattiva impressione che il lettore avrà dell’opera.
Lorenza Braga, ama l’inglese fin da piccola e adora leggere: questo connubio si rifletterà nella vita professionale. Studia Economia e Commercio, ormai convinta di ascoltare i consigli di amici e parenti, ma capisce ben presto che non è la sua strada. Decide quindi di iscriversi a lingue, frequenta un corso post laurea di traduzioni durante il quale sono previste prove editoriali e non si ferma qui. Sa che deve fare di più: partecipa a un concorso per esordienti indetto dall’allora Harlequin Mondadori, oggi HarperCollins, conseguendo una menzione d’onore e le viene affidato un romanzo da tradurre. Riesce quindi anche lei a trovare la sua strada, seguendo la sua passione. Anche questa storia dà la conferma che a volte le cose non vanno come vogliamo, ma questo accade solo perché sono destinate a prendere una piega migliore, con l’importante supporto della nostra tenacia ovviamente.
Valentina Ballardini consegue invece una laurea in Scienze della comunicazione; si occupa della redazione e della traduzione letteraria oltre che settoriale essendo specializzata in Storia dell’arte. Ama le sfide perché la mettono in contatto costantemente con persone nuove.
Tanti i lati positivi di quest’ammirata professione, così come diversi sono gli aspetti negativi che la riguardano. Alla flessibilità, la possibilità di gestire autonomamente il proprio lavoro, si contrappone la necessità di svolgere un’altra attività lavorativa: gli introiti, soprattutto nei primi tempi e fatti salvi rari casi di traduttori, che vivono solo di questo splendido mestiere, sono scarsi. Specializzarsi nel filone, nell’ambito che appassiona, dà quella marcia in più che nel mondo del lavoro è fondamentale. La formazione e la passione devono essere tuttavia affiancate da una dote molto importante che è l’umiltà: rifiutare tutto ciò che non piace non è sicuramente d’aiuto. Sono quindi indispensabili anche le piccole collaborazioni che permettono di sfruttare in altri ambiti ciò che si impara: anche la traduzione del manuale per frigoriferi o il foglietto illustrativo dei farmaci può rivelarsi utile. Ogni esperienza fa crescere, apportando nuovi spunti e risorse al bagaglio di conoscenze già acquisite.