Sherlock Holmes: dal foglio allo schermo in 115 anni
di Roberto Leone, in Cinema, del 21 Nov 2015, 11:00
Quando si dice “romanzo giallo” uno dei primi nomi che viene in mente è Sherlock Holmes. Arthur Conan Doyle ha creato un personaggio così famoso e carismatico che, ad un certo punto della sua vita, ha voluto ucciderlo: si dice che l’autore sia stato geloso del successo che stava assumendo la sua creazione. Ma Sherlock era troppo amato per poter rimanere nell’ombra. Costretto dalle tante lettere di protesta e da pressioni varie, Conan Doyle è stato costretto a riesumare il detective.
Un personaggio del genere non poteva neanche restare ancorato alle pagine. Troppo affascinante, elegante e maestoso, Sherlock meritava di prendere fattezze precise e visibili. È un personaggio molto difficile da interpretare, eppure c’è chi si è cimentato nell’ardua impresa.
Bisogna tornare indietro di ben 115 anni. Il cinema sta muovendo i suoi primi passi in senso di produzione per un pubblico più o meno vasto e sta cercando personaggi che possano catturare l’attenzione. Dracula è uno di questi, ma viene preso anche il detective-dalla-sniffata-facile. Sherlock Holmes Baffled(1900) è un cortometraggio di appena 30 secondi e non sembra avere nulla a che fare con il detective, però è di fatto la prima volta che Sherlock compare sul grande schermo; non si conosce il nome dell’interprete. Si conosce invece il nome dell’attore di Adventures of Sherlock Holmes, corto del 1905: Maurice Costello che, quindi, è il primo interprete conosciuto di Sherlock Holmes. Del 1907, invece, il film The Return ofSherlock Holmes dove viene per la prima volta pronunciata sul grande schermo la frase «Oh, this is elementary, my dear Watson» inventata da William Gilette per un dramma teatrale del 1899 scritto in collaborazione con lo stesso Conan Doyle
Altri cortometraggi di produzione statunitensi sono andati perduti ma è del 1910 la produzione danese Sherlock Holmes i Bondefangerklør(potrebbe essere tradotto come Sherlock Holmes e i truffatori). L’interprete è Otto Lagoni, che vestirà di nuovo i panni di Holmes in altri due corti dell’anno successivo. Sempre del 1911 è The $500 Reward con Mark Sennett
Georges Tréville, nome d’arte di Georges Troly, ha interpretato l’investigatore di Baker Street in otto corti di produzione anglo-francese dalla durata di 25 minuti circa, tutti del 1912, tra cui si ricorda The Copper Beeches e The Musgrave Ritual. Si tratta della prima serializzazione basata sulle opere di Arthur Conan Doyle.
La Grande Guerra non scoraggia le produzioni cinematografiche. Nel Secondo Reich Tedesco prende vita Der Hund von Baskerville , diretto da Rudolf Meinert e vede Alwin Neuß nei panni del protagonista. Altro tedesco a interpretare il detective inglese è, nel 1917, Hugo Flink in Der Erdstrommotor, Die Kassette e Der Schlangenring.
Nel dopoguerra, dal 1921 al 1923, la Stoll Picture Production finanzia una serie di 45 corti, ognuno l’adattamento di un racconto o di un romanzo dove compare Sherlock Holmes. L’interprete principale è Ellie Norwood. Se quella con Tréville è la prima serializzazione, si può dire questa è la prima “ambiziosa”. Del 1922 è il film Sherlock Holmes interpretato da John Barrymore.
Bisogna aspettare il 1939 per vedere un’altra serializzazione basata sulle opere di Arthur Conan Doyle, molto più ambiziosa delle precedenti. Ci pensa Basil Rathbone a riprendere deerstalker e pipa (elementi entrati nell’immaginario collettivo sebbene Holmes non abbia mai indossato un cappello simile nei racconti o romanzi) per ben 15 film. Il povero Rathbone, così come Conan Doyle, non riuscirà più a staccarsi di dosso l’ingombrante detective.
Gli attori chiamati ad applicare il metodo scientifico per la scoperta delle indagini saranno ancora molti, tra cui alcuni celebri: Peter Cushing, Christopher Lee, Christopher Plummer, Peter O’Toole, Jeremy Brett, Michael Caine.
La produzione continua ancora negli anni 2000. Rupert Everett è il primo volto noto dei giorni nostri a far rivivere ancora una volta il più grande investigatore in Sherlock Holmes ed il caso della calza di seta, ma è con Robert Downey Jr. in Sherlock Holmes (2009) e Sherlock Holmes – Gioco di ombre (2011) che il personaggio ritorna completamente alla ribalta, complice la notorietà dell’attore conosciuto ai più grazie ad Iron Man.
Benedict Cumberbatch, l’attore che ha dato la voce a Smaug nei tre film de Lo Hobbit, è Sherlock Holmes nella serie tv Sherlock targata BBC. Composta da tre stagioni di tre puntate ciascuna, prevede una quarta in uscita anticipata da uno speciale che sarà trasmesso a questo Natale.
Ultimo, ma solo in ordine cronologico, è sir Ian McKellen. Il baronetto è abituato a personaggi importanti, perfino scomodi, come Gandalf e Magneto. Sarà stata una passeggiata, per lui, interpretare un inedito Sherlock 93enne in Mr. Holmes – Il mistero del caso irrisolto.
Roberto Leone
Laureato in Storia con tesi dal titolo “Le Quattro Giornate di Napoli. Una discussione” all’Università di Napoli “Federico II”. Co-fondatore del blog letterario “Storici&Salottiere”, redattore della sezione Storia della testata on-line “La Cooltura” da marzo 2015, collabora con “Cultora” da settembre 2015. Da dicembre 2015 è caporedattore di Terre di Campania. Appassionato di scrittura, è attualmente laureando in Scienze Storiche.