Sconto del 5% sui libri: la modifica della legge Levi che piace a tutti tranne Amazon
A fine marzo, grazie alla tavola rotonda che ha aperto la fiera degli editori indipendenti Book Pride, si è tornati a discutere della Legge Levi, la “legge sul libro” del 2011, per la cui revisione è stata presentata una proposta nel 2015 – da parte dell’On. Sandra Zampa del PD – che rischia tuttavia di essere accantonata dato che la legislatura è prossima al suo termine. Il punto chiave della Proposta di Legge riguarda il prezzo dei libri, suggerendo un abbassamento dello sconto massimo applicabile al 5 per cento, invece del l’attuale 15 o 20 per cento.
L’esigenza che ha spinto a considerare una modifica della Legge Levi è quella di tutelare le librerie e i piccoli o medi editori dalla concorrenza molto forte delle piattaforme di acquisto di titoli online, prima fra tutte Amazon Libri, i cui sconti altissimi attraggono facilmente un bacino ampio di clienti, che talvolta, specialmente nei piccoli centri, non possono neanche contare sulla presenza di librerie. La soglia del 5 per cento adeguerebbe il nostro sistema a quello di altri Paesi europei come Francia, Olanda, Spagna, Svizzera, sebbene siano previste alcune eccezioni durante fiere dell’editoria – in occasione delle quali lo sconto sarebbe previsto fino al 10 per cento – e vendita a biblioteche pubbliche o private (fino al 20 per cento).
La proposta è accolta con favore da quasi tutti gli editori italiani, ad eccezione di Mondadori e GeMs, che sostengono che questa revisione non porterebbe dei vantaggi ad un mercato editoriale come quello italiano e che sarebbero i consumatori a pagare il prezzo della modifica. In realtà la questione del prezzo medio di copertina è più complessa, poiché – come si sostiene anche nella Proposta Zampa – dall’approvazione della Legge Levi e l’introduzione della soglia per gli sconti, il prezzo medio dei libri si era abbassato e soltanto nel 2016 si è assistito ad un’inversione di tendenza. Chi sostiene che la soglia degli sconti al 5 per cento porterebbe ad una riduzione media dei prezzi di copertina cita in particolare il caso francese, dove appunto è avvenuto un calo dei costi.
La Proposta di Legge Zampa si concentra non soltanto sul punto importante di una revisione degli sconti sui libri, ma affronta più in generale il tema della promozione della lettura, proponendo ad esempio l’istituzione di un “Albo delle librerie di qualità”. Iniziative di questo tipo tendono a non convincere per i toni retorici, mentre una riforma della soglia sugli sconti, che permetterebbe al settore di recuperare un margine del 10 per cento, è qualcosa di concreto. È tempo di riesaminare la questione nelle sedi istituzionali.