Rinascimento, Sgarbi fonda un partito per “promuovere la bellezza”
Covava da tempo l’idea di tornare in politica, dopo l’esperienza in Forza Italia e come sindaco di Salemi, e ora ha deciso per una nuova discesa in campo trionfale. Perché il simbolo del nuovo partito politico di Sgarbi, intervistato dal Corriere della Sera, ha come immagine le dita di Adamo e di Dio che si toccano nella Creazione di Michelangelo.
“Il partito si chiamerà Rinascimento – spiega – perché stiamo vivendo un neo-Medioevo culturale e occorre ricominciare a investire nella bellezza”.
E proprio la bellezza sarà al centro del programma della nuova formazione politica, che parla a chi crede che il patrimonio culturale dell’Italia vada valorizzato meglio.
“L’idea mi è venuta qualche mese fa – racconta Sgarbi – sfogliando l’inserto del Corriere della Sera dedicato al Bello dell’Italia. Ho pensato fosse giusto creare un progetto che riportasse al cento dell’azione politica il primato della bellezza. Abbiamo un patrimonio immenso che racchiude un’economia ignota. C’è qualcosa di alterato nella percezione di ciò che l’Italia è. E di questo la politica non si occupa. È come se il governatore delle Maldive fingesse di ignorare il mare”.
Ma non ci sarà solo l’ambiente e la cultura nel programma di Rinascimento.
“Ho un programma molto ricco. A cominciare dall’abolizione delle Regioni. Mi spiego. Oggi i parlamentari a Roma lavorano solo dal martedì al giovedì. Poi tornano a casa. Se venissero abolite le Regioni, le funzioni degli attuali consiglieri potrebbero essere assunte da questi parlamentari i quali dedicherebbero il venerdì, in apposite commissioni, ai problemi delle loro singole regioni”.
E in materia di fiscalità, Sgarbi ha le idee chiare.
“Proporrò di stabilire un tetto fiscale: il 15% fino a 36 mila euro e il 25% fio a 500 mila euro, il 30% fino a un milione di euro. E questa soglia non si supera. La pressione fiscale si potrà aumentare come espressione di solidarietà soltanto per calamità naturali”.
Memore forse del tour teatrale di Grillo, il critico dell’arte vuole portare a teatro le sue idee politiche.
“Rinascimento”, dopo “Caravaggio”, diventerà uno spettacolo che debutterà l’11 aprile a Bari. Marco Travaglio ha usato lo stesso metodo per lanciare Il Fatto. E poi i social”.
Daniele Dell’Orco
Daniele Dell’Orco è nato nel 1989. Laureato in di Scienze della comunicazione presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, frequenta il corso di laurea magistrale in Scienze dell’informazione, della comunicazione e dell’editoria nel medesimo ateneo. Caporedattore del sito Ciaocinema.it dal 2011 al 2013 e direttore editoriale del sito letterario Scrivendovolo.com, da febbraio 2015 è collaboratore del quotidiano Libero, oltre a scrivere per diversi giornali e siti internet come La Voce di Romagna e Sporteconomy.it. Ha scritto “Tra Lenin e Mussolini: la storia di Nicola Bombacci” (Historica edizioni) e, sempre per Historica, l’ebook “Rita Levi Montalcini – La vita e le scoperte della più grande scienziata italiana”, scritto in collaborazione con MariaGiovanna Luini e Francesco Giubilei. Assieme a Francesco Giubilei, per Giubilei Regnani Editore, ha scritto il pamphlet “La rinascita della cultura”. Dal 2015 è co-fondatore e responsabile dell’attività editoriale di Idrovolante Edizioni.