Ricevere offerte per una pubblicazione a pagamento tramite Facebook

Quando rientro a casa seguo sempre la stessa routine. Accendo il forno, il computer, inizio a preparare la cena e nel mentre controllo le mail. A volte trovo delle sorprese sul mio profilo di Facebook. Spesso gradevoli, come richieste di amicizia da parte di persone con cui condivido le mie passioni, altre volte amare. Sono un’appassionata di scrittura, almeno mi piace definirmi così, spesso sul mio profilo condivido estratti dei miei racconti.
Tra le tante richieste di amicizia ne ho trovata una da parte di una persona, che chiameremo XYZ per comodità e per privacy, appena inviata la conferma di amicizia si apre la chat ed inizia la conversazione più bizzarra della mia vita.
XYZ – Ciao ti ringrazio per l’amicizia.
S.L. – Grazie a te.
XYZ – Ho letto il tuo romanzo.
S.L. – Quale?
XYZ – Quello che hai pubblicato su Facebook.
XYZ – Ti interesserebbe pubblicare i tuoi racconti?
S.L. – Certamente, un giorno forse mi deciderò.
XYZ – Ti interesserebbe pubblicare con una casa editrice che può vantare una distribuzione su tutto il territorio nazionale?
S.L. – Sarebbe il sogno di molti scrittori se non di tutti.
XYZ – Sai noi ci occupiamo di tutto, editing, copertina, stampa, book trailer, siamo tutti professionisti.
S.L. – Interessante, posso mandarti qualche mio lavoro?
XYZ – Certamente. Abbiamo tariffe molto competitive per l’editing e la promozione, applichiamo uno sconto del 20% per chi firma con noi entro la fine dell’anno.
S.L. – Cosa intendi per tariffe competitive?
XYZ – Ovviamente il testo va editato, inoltre, dobbiamo investire molto nella promozione, agli autori chiediamo un piccolo contributo volontario, quale manifestazione di buona volontà ed impegno.
S.L. – E quanto sarebbe questo contributo volontario?
XYZ – Fino alle cento cartelle sono 350,00 euro, ovviamente, comprensivo dello sconto.
…
S.L. – Ti ringrazio per aver pensato a me. Ma sinceramente ho abbastanza amor proprio da non voler pagare per essere letta.
XYZ – Non c’è nulla di male a contribuire alla diffusione del proprio lavoro.
S.L. – Ma io già lo faccio. Scrivendo e curando i miei testi. Ti ringrazio ma non mi interessa.

Il contatto mi ha tolto l’amicizia prima che io potessi provvedere, la morale penso si estrapoli da sola. Tempo fa lessi un post in cui si tacciavano alcuni aspiranti scrittori di superficialità, non curandosi di controllare le linee editoriali della casa editrice a cui inviavano i loro lavori, oppure di inviare mail copia e incolla a tutti. Che la superficialità sia una malattia contagiosa?

Redazione

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