Ricapitolando… la vicenda dell’incauto idiota
Limitiamoci alla realtà dei fatti, sorvolando sui tecnicismi e sulle cavillose ragioni giuridiche che la determinano. Francesco Schettino, questo incauto idiota, come lo ha, a mio avviso bonariamente, definito la pubblica accusa, non va in carcere. Gira a piede libero, è stato ospite in Tv, rilascia interviste e si dichiara innocente sostenendo, contro ogni evidenza, di non aver mai abbandonato la nave. Reclusione, arresto, mancata custodia cautelare per assenza di rischio di fuga: tutte italiche menate, arzigogoli da tribunalizi, per dire che il pagliaccio non va in prigione. Resta libero come me, come tutti voi. In attesa che la macchina dell’ingiustizia italiana compia il suo corso, secondo tempi di natura geologica.
Schettino non è un pagliaccio, è ingiusto definirlo così, benché lo sia: è l’assassino; il vigliacco; l’incauto idiota. E il mondo ci guarda. Probabilmente sorridendo di noi. Ridendo di noi. Per l’ennesima volta. Di un Paese che rincorrendo i modelli altrui non ne ha mai avuto uno proprio, privo di spina dorsale, di sangue, di qualsiasi traccia di dignità. Anche dal punto di vista giudiziario. Quello sorto e modellatosi sulla base di una falsa democrazia (palesata ai nostri giorni), di una sterile tolleranza buona solo per urne e consensi di massa, della retorica, del fumo senza mai arrosto. Il Paese che lascia in carcere Fabrizio Corona, che s’infiamma morbosamente davanti alle Tv per scoprire l’assassino di turno e che, quando l’assassino ce l’ha invece davanti, lo lascia libero di girare. Con il passaporto in tasca. Di nuovo comandante di una nave, magari, fra cinque anni. In attesa… in attesa… in attesa… Mentre il mondo ride e s’indigna. Alla faccia di un garantismo di mera circostanza e di sentenze che hanno il peso, l’importanza e il decoro di una suola bucata; di un vecchio scarpone; o di uno stivale mal messo, tanto per restare in tema.
Alessandro Vizzino
Alessandro Vizzino (Latina – 1971) è scrittore ed editore. Ha pubblicato i romanzi: SIN (MJM Editore, 2011), La culla di Giuda (Edizioni DrawUp, 2012), Trinacrime – Storia di un pentito di mafia (Imprimatur Editore, 2014). Ha vinto numerosi premi letterari, sia come narratore sia in veste di poeta. Alcuni suoi racconti sono stati inseriti in diverse raccolte antologiche.