Remember: il grande ritorno di Egoyan con un thriller sulla memoria
Presentato in concorso a Venezia lo scorso anno, Remember di Atom Egoyan segna un felice ritorno del regista canadese di origine armena a una creatività e a una regia più brillanti, come ne Il dolce domani (1997) e Il viaggio di Felicia (1999), che l’hanno fatto conoscere e apprezzare da un pubblico internazionale.
Remember è, innanzitutto, un thriller con un cast eccezionale, che ruota intorno a un’idea forte: una tenace volontà di vendetta può albergare nel cuore di un essere umano per molti decenni, anche quando ormai la vita sembra spegnersi e il passato appare sbiadito e lontano. Siamo in una casa di riposo americana, dove due anziani amici ebrei, Zev Guttmann (Christopher Plummer) e Max Rosenbaum (Martin Landau) architettano di vendicarsi di un tale Rudy Kurlander, un tedesco trapiantato in America, ex nazista e responsabile dello sterminio delle loro famiglie ad Auschwitz durante la Seconda Guerra Mondiale. Max è il più lucido e fermo nel ricordo, ma è costretto su una sedia rotelle. Zev è in condizioni fisiche migliori, ma è affetto da demenza senile e la sua memoria è un colabrodo. Questa strana coppia di vecchietti – non solo nella finzione scenica: Landau ha 87 anni e Plummer 86, e sono entrambi straordinari! – collaborerà nella ricerca del colpevole che Zev, il braccio armato, avrà il compito di eliminare.
Il rocambolesco viaggio del fuggitivo Plummer, scappato dalla casa di riposo, fra gli Stati Uniti e il Canada alla ricerca della sua vittima può sembrare a tratti paradossale, ma le sorprese che il protagonista incontra sulla sua strada sono fondamentali per creare la suspense e per evitare che la sceneggiatura diventi noiosa e troppo prevedibile. Bruno Ganz, l’attore svizzero che ha interpretato anche Hitler ne La caduta (2004), è semplicemente perfetto nella parte dell’ex nazista trapiantato negli Stati Uniti.
Remember si snoda asciutto e senza intoppi fino a un finale con un colpo di scena che è geniale. Il personaggio centrale interpretato da Plummer unisce al tema generale della memoria collettiva, intesa come trasmissione del passato alle nuove generazioni, quella della memoria individuale, la grande emergenza sociale a cui si assiste con l’allungamento della durata della vita.
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Redazione
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