Quei 217 milioni di budget mai spesi per Matera capitale europea della cultura
In un’era in cui le risorse destinate alla cultura sembrano ridursi drasticamente dinanzi a un’esistenza basata sul materialismo cronico e a favore dello spettro utilitaristico di beni da “consumare” nell’immediato presente, ciò che sorprende è che, a fronte di una ridondante pressione di umanisti e intellettuali di ogni genere, impegnati quotidianamente nella lotta contro i continui tagli alla cultura, non ci sia nessun riscontro pratico nella realtà, soprattutto quando quelle richieste, così tanto agognate, vengono esaudite.
È questo, ad esempio, il caso di Matera, dove a due anni e mezzo dalla candidatura a Capitale europea della Cultura per il 2019 i fondi arrivati per l’attuazione di progetti di valorizzazione e riqualificazione turistica e culturale sono ancora intatti. Malgrado i 217 milioni di budget, si legge in un articolo de La Stampa, mancano collegamenti, progetti di accoglienza e coordinamento delle attrazioni turistiche e i cantieri, a causa di una débâcle amministrativa e gestionale, restano fermi.
«Scontiamo ritardi politici e burocratici, incapacità di gestione. C’è il forte rischio che non riusciamo a spendere i soldi stanziati. Manca del tutto lo spirito civico, il senso del bene comune che ha permesso in passato di avviare il recupero urbanistico dei Sassi. Molti soggetti attivi della città sono stati esclusi da ogni forma di consultazione», ha spiegato l’architetto Renato La Macchia sulle pagine del quotidiano torinese.
Insomma, l’ennesima situazione paradossale: ci si lamenta tanto della carenza di fondi destinati alla cultura ma poi, quando quei fondi arrivano, non si utilizzano. Un’assurdità incredibile se si pensa, tra le altre cose, che l’altra capitale europea della cultura (la città bulgara di Plovdiv) con un budget sei volte inferiore ha già ricevuto numerosi elogi per lo stato di avanzamento dei lavori, mentre nel caso di Matera la giuria europea che controlla le fasi del progetto ha espresso «la propria profonda preoccupazione rispetto alla struttura della governance della Fondazione Matera 2019 che continua a risultare estremamente poco chiara ed eccessivamente complessa, ostacolando il progresso del progetto».
È ormai chiaro che il nostro Paese è afflitto da una profonda e grave disfunzione congenita che, se da un lato tende a mostrare una feroce e giusta critica nei confronti di problemi reali, dall’altro continua a manifestare, per varie ragioni e altrettante responsabilità, una avvilente incapacità di reazione dinanzi a occasioni imperdibili che potrebbero davvero fare la differenza in una situazione generale già di per sé drammatica.
Luigi Caiafa
Luigi Caiafa nasce in Puglia nel 1985. Dopo aver conseguito la laurea magistrale in Archeologia e Storia dell’arte antica presso la Sapienza, Università di Roma, inizia un percorso di formazione in ambito editoriale. Da gennaio 2016 collabora con la casa editrice Historica e la rivista online Cultora.