Otto musei per 508 abitanti: il caso di Sellia, il primo borgo-avventura d’Italia
Italia è sinonimo di bellezza. Non ci si stancherà mai di ripeterlo: l’Italia è la meta più desiderata del mondo. Ricca di storia, arte, cultura, musei, siti archeologici, il suo patrimonio artistico è impressionante, a giudicare soprattutto dalla sua limitata estensione territoriale. Il turismo potrebbe/dovrebbe occupare il posto di prima industria del paese e trainare la ripresa economica nazionale. Tuttavia, pur disponendo di un’inesauribile tesoro, il Belpaese rappresenta ancora oggi il fanalino di coda dell’Europa per numero di turisti in entrata. Detto ciò, bisognerebbe iniziare a porsi seriamente una domanda: come è possibile che il primo paese per numero di siti Patrimonio dell’umanità Unesco sia tra gli ultimi Paesi europei per turismo? Le ragioni sono molte e complesse, e non sta a noi elencarle o risolverle, ma elevare a modello di sviluppo alcuni casi esemplificativi potrebbe senza ombra di dubbio attirare l’attenzione nazionale verso una presa di coscienza collettiva e colmare una delle lacune più solide del nostro Paese: la noncuranza verso uno dei nostri beni più preziosi.
Siamo a Sellia, un piccolo borgo di 508 abitanti distante circa 20 chilometri da Catanzaro. Un nome, forse sconosciuto ai più, ma che ha molto da insegnare in materia di turismo. Il piccolo centro si disloca su due colline di 300 e 600 metri con case medievali sospese in un paesaggio emozionante. Ma non è questa la particolarità di questo borgo, bensì la presenza di ben otto musei. Un primato eccezionale, se si considera questa cifra in rapporto al numero complessivo di abitanti: in breve, a Sellia c’è un museo ogni 63,5 abitanti.
Tra le attrazioni principali è possibile accedere al Museo del fumetto, realizzato con diecimila fascicoli donati da Pier Luigi Bonizzi, un collezionista che viveva a Crema e che si è trasferito in una di queste antiche case; al Museo terrestre ed extraterrestre dove sono esposti tremila campioni di sabbie provenienti dai mari e dai deserti, frammenti di meteoriti, resti fossili di dinosauri; al’Ecomuseo, che si sviluppa all’aperto su una balconata realizzata negli anni Trenta e conserva otto grandi riproduzioni di opere dei Macchiaioli che raccontano momenti della vita contadina; oppure al Museba, il primo “museo dei bambini” della Calabria, che è stato inaugurato il 17 agosto scorso con la partecipazione di 1200 visitatori in un solo giorno, più del doppio degli abitanti stessi. Questo particolare museo, realizzato grazie al contributo della Regione, è divenuto l’orgoglio del paese ed è sempre affollato di piccoli pargoli che arrivano dai paesi limitrofi per trascorrere una piacevole giornata tra scienza e natura.
«L’altro ieri abbiamo deliberato l’istituzione di un altro polo dedicato al modellismo, saranno nove», afferma con soddisfazione sulle pagine de “La Stampa” il sindaco Davide Zicchinella, da otto anni al timone dell’amministrazione, e promotore dell’iniziativa che ha reso questo piccolo borgo tra lo Ionio e la Sila la maggiore densità culturale di tutta Europa e di conseguenza ha contribuito all’apertura di due bar e una pizzeria, un albergo e un maneggio di cavalli per offrire ai turisti l’esperienza di un giro sulla Sila.
Ma i turisti? Museo dei bambini a parte, molto frequentato, la risposta arriverà nei prossimi mesi, a giugno per essere precisi, quando Sellia diventerà il primo borgo-avventura d’Italia, grazie alla realizzazione di un vero e proprio parco-avventura corredato da una torre per il bungee jumping e ponti sospesi di diverse altezze, dai quali si potrà godere di un panorama mozzafiato, tra il mare e la folta vegetazione della Sila.
Luigi Caiafa
Luigi Caiafa nasce in Puglia nel 1985. Dopo aver conseguito la laurea magistrale in Archeologia e Storia dell’arte antica presso la Sapienza, Università di Roma, inizia un percorso di formazione in ambito editoriale. Da gennaio 2016 collabora con la casa editrice Historica e la rivista online Cultora.