Obsessio, presentato a Venezia il thriller di Giovanni Marzagalli
Presentato in anteprima alla 76° edizione della Mostra d’arte Cinematografica di Venezia, Obsessio è il nuovo film di Giovanni Marzagalli, giovane regista che ha vinto tre Globi D’Oro con il film Native. Scritto da Adriana e Maria Marzagalli, questo thriller psicologico serrato e intrigante riflette sul problema del mobbing e le molestie sul posto di lavoro ai danni del sesso femminile, con intelligenza e obiettività.
Trevor McNills, un importante uomo d’affari interpretato da Neb Chupin, soffre di un disturbo ossessivo compulsivo di personalità. Ha la mania di controllare tutto, anche la vita dei suoi dipendenti. Affascinato dalla bellezza della sua giovane impiegata Natalie (Natalie Burn) egli inizia a rendere la vita di quest’ultima un inferno, trasformando l’attrazione per lei in una vera e propria ossessione. L’ufficio diventa un teatro di manipolazioni, segreti e sguardi inquietanti nascosti sotto un velo di omertà e finta gentilezza. Nel cast anche Simon Phillips ed Emanuele Leone. Previsto nelle sale italiane il prossimo autunno 2019, Obsessio è ambientato in una New York grigia e capitalista con un protagonista dedito al denaro e al successo a discapito di ogni relazione interpersonale. Con una fisicità importante e un atteggiamento inquietante come richiesto dalla sceneggiatura, Chupin regala una performance convincente nei panni di un carnefice autoritario e mentalmente instabile. La sua ossessione cresce gradualmente alimentando la suspance e la tensione all’interno di un film ben scritto.
La regia moderna e ambiziosa sceglie soluzioni stilistiche accattivanti che rendono Obsessio un esperimento riuscito che strizza l’occhio al cinema di Brian De Palma unendo la sensualità al terrore. Natalie incarna una femminilità seducente e pericolosa, e la sua interazione con i due uomini che dividono con lei i pochi metri quadrati di un ufficio asettico e freddo, delinea gradualmente la dinamica della storia. Obsessio coinvolge e incuriosisce, ma soprattutto sorprende la capacità del regista di intrattenere il pubblico con un ritmo dinamico nonostante l’ambientazione prevalentemente interna. Il tema degli abusi estremamente attuale visto lo scandalo Weinstein e il movimento #MeToo rendono questo film utile e necessario per sperare in un futuro diverso per le donne e non solo. Un veicolo per chi non ha voce e ha paura di denunciare il proprio carnefice.
Redazione
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