Maturità 2017: i Versicoli quasi ecologici di Giorgio Caproni, il poeta dell’ambiente
La prima prova è uguale per tutti: si tratta del compito di italiano da svolgere in un massimo di sei ore. Gli studenti possono scegliere tra analisi del testo, redazione di un articolo di giornale-saggio breve, tema di argomento storico e tema di ordine generale.
Sono state rese note le tracce proposte agli studenti. Per l’analisi del testo il Miur ha scelto i “Versicoli quasi ecologici” di Giorgio Caproni; per il tema storico “il miracolo economico tra gli anni Cinquanta e Sessanta”; per quello scientifico “Nuove tecnologie e lavoro” ; infine “idillio e minaccia nei confronti della natura” per l’articolo di giornale-saggio breve.
Per quanto riguarda l’analisi del testo era convinzione diffusa che potesse uscire un testo di Pirandello, di cui nel 2017 ricorre il 150° anno dalla nascita. Alla fine invece l’ha spuntata Caproni. A più di 100 anni dalla nascita del poeta romano, trasferitosi a Genova sin da giovane, dove ha scritto i suoi primi versi. Tornato poi a Roma, Giorgio Caproni è rimasto nella capitale fino alla fine della sua vita. Ecologia e natura sono protagoniste di quella che è una delle prime odi alla natura in quanto tale. Caproni è il primo a capovolgere il binomio natura uomo ponendo l’ultimo sullo sfondo e la prima protagonista.
Non uccidete il mare,
la libellula, il vento.
Non soffocate il lamento
(il canto!) del lamantino.
Il galagone, il pino:
anche di questo è fatto
l’uomo. E chi per profitto vile
fulmina un pesce, un fiume,
non fatelo cavaliere
del lavoro. L’amore
finisce dove finisce l’erba
e l’acqua muore. Dove
sparendo la foresta
e l’aria verde, chi resta
sospira nel sempre più vasto
paese guasto: Come
potrebbe tornare a essere bella,
scomparso l’uomo, la terra.
Versicoli quasi ecologici fa parte della produzione matura di Giorgio Caproni, nella raccolta “Res amissa”, cosa perduta, cui sicuramente possiamo riferire il tema profondo della lirica, che esalta la natura come una “res” in pericolo per colpa della stoltezza umana, e come tale perduta nel senso più profonda, perduta come concetto e come valore, perduta come modo di vivere.
Come accaduto sempre negli ultimi anni, l’invio delle tracce delle prove scritte è avvenuto attraverso il cosiddetto “plico telematico”, cioè delle buste virtuali spedite alle scuola per via informatica. Per la loro apertura era necessaria una password, che è stata resa nota intorno alle 8.30.
Redazione
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