Louisiana: Roberto Minervini porta a Cannes l’America in corto circuito
di Valeria Giuffrida, in Cinema, Film in uscita, del 13 Mag 2015, 11:00
Nelle scorse settimane si è parlato molto dei tre assi italiani presenti al Festival di Cannes, Garrone, Moretti e Sorrentino. Ma per fare poker è necessario un quarto asso: Roberto Minervini, che presenta Louisiana (The Other Side) nella sezione Un Certain Regard, destinata alle opere dagli stili meno convenzionali. Minervini è già stato sulla Croisette due anni fa con Stop the Pounding Heart, docu-film ambientato in un Texas rurale, fortemente cristiano e patriarcale, che ha vinto diversi premi tra cui un David di Donatello e il Premio Speciale della Giuria al Torino Film Festival.
Con il nuovo documentario, il regista marchigiano racconta questa volta la Louisiana “con il mio occhio, il mio filtro”, secondo quanto dichiarato. E il suo è un filtro capace di catturare le zone più oscure dello stato americano e far emergere figure eterogenee accomunate da un senso di abbandono da parte delle istituzioni. Come si legge dalla descrizione ufficiale del film: “Veterani in disarmo, adolescenti taciturni, drogati che cercano nell’amore una via d’uscita dalla dipendenza, ex combattenti delle forze speciali ancora in guerra con il mondo, future mamme allo sbando, vecchi che non hanno perso la voglia di vivere” formano un’umanità invisibile che fa di “illegalità e anarchia” un modo di reagire per non soccombere.
Sposato con un’americana, Minervini vive negli States ma ha viaggiato il mondo, studiando e insegnando cinema. Si definisce un migrante per “lavoro, amore e curiosità”. In un’intervista all’Ansa ha dichiarato: “Mi definiscono italo-americano, ma sono già stato italo-spagnolo, italo-filippino, prima o poi sarò considerato italo-italiano”. Del suo lavoro invece dice: “Non pensavo di fare cinema. Il documentario si è impossessato di me. Tutto parte dalle mie ricerche personali, la macchina da presa è venuta ben dopo”. Da queste ricerche sono scaturite le storie di chi è diverso, “the other side”, come il lato degli Stati Uniti che oggi agita tutto il paese, a partire dalle strade diBaltimora. “L’America è in corto circuito, armata – ha detto – un focolaio pronto ad incendiarsi, diviso tra nord e sud, con il sud che non ha ancora digerito l’unione”.
Louisiana, produzione italo-francese, uscirà nelle sale italiane il 28 maggio, dopo l’anteprima a Cannes. Della sua partecipazione ha dichiarato: “Sono fiero e onorato. È il mio film più complesso, politico, in cui violenza e disperazione sono protagoniste.Credo che l’invito a un festival così prestigioso costituisca un forte segnale di apertura nei confronti di un cinema senza compromessi”. Riferendosi poi ai colleghi presenti al festival ha detto: “È interessante che la maggior parte di noi italiani selezionati a Cannes abbiamo girato film in lingua straniera. Penso sia indicativo di una presenza sempre più significativa del cinema italiano nel panorama internazionale”.
Valeria Giuffrida
Valeria Giuffrida, nata a Catania. Ha studiato Lingue e Comunicazione. Blogger, appassionata di narrazione e mescolanza tra linguaggi comunicativi, ha frequentato diversi corsi nel settore del teatro, del cinema, della radio, della scrittura creativa. Ha collaborato per due anni con Step1 magazine, occupandosi di cultura, cronaca, interviste, video inchieste. Insieme ad un gruppo di studenti del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, ha fondato Smanews, progetto radiovisivo di informazione e satira.