L’impossibilità di leggere “Guerra e pace” se si è troppo giovani per farlo
Prosegue con rinnovato entusiasmo la rubrica Sconsigli d’autore, perché vogliamo essere politicamente scorretti e perché, di tanto in tanto, è bene dire anche la verità.
Non tutti i classici vengono per far del bene e, a testimoniarcelo, sono le penne audaci dei nostri autori contemporanei, che continuano con piacere e ironia a mettersi in gioco e a s-consigliare i grandi romanzi del passato che non hanno particolarmente amato.
Oggi, però, devo dire che, più che di uno sconsiglio, parliamo di “avvertimenti” di lettura: lascio la parola a Paola Cereda (autrice, tra gli altri, del romanzo Le tre notti dell’abbondanza, uscito nel 2015 per Piemme e che ha riscosso un buonissimo successo di critica e di pubblico) che, pur amando i classici, riesce a consegnarci un punto di vista alternativo.
PAOLA CEREDA sconsiglia: Di leggere certi grandi classici nel momento sbagliato
Nonostante non abbia una formazione classica, da adolescente ho avuto la fortuna di imbattermi in una professoressa che mi ha fatto leggere – e amare – i classici. A quindici anni mi sono ripetutamente addormentata sulle pagine di Guerra e Pace ma, con tenacia, ho provato ogni volta a recuperare il filo del discorso (delle battaglie) per giungere alla fine della lettura con molte domande e pochissime certezze, soprattutto di trama. Ero forse troppo giovane per un testo così corposo? Scriveva Calvino che
“classico è il libro che mantiene inalterato il valore nel tempo, cioè non ha finito di dire quello che vuole dire”.
Il classico resta lì, nella nostra biblioteca, ad aspettare che le nostre vite cambino per finire di dire quel qualcosa che era rimasto in sospeso. Quindi, per me, non ci sono classici da s-consigliare, ma classici da s-consigliare in certi momenti dell’esistenza dove siamo ben disposti ad ascoltare. I libri potenti sono quelli le cui parole spingono all’azione. Quindi, se siete insoddisfatti del vostro presente affettivo, s-consiglio Casa di bambola di Ibsen perché potreste abbandonare coniuge e figli per andarvene di casa con la cinguettante Nora, che decide di riflettere con il proprio cervello per rendersi
“chiaramente conto di tutte le cose”.
Se non avete nessuna voglia di separarvi dal vostro smartphone, s-consiglio Novelle per un anno di Verga perché correreste il rischio di scoprire la luna. E se dovesse piacervi? Per chi vuole smettere di fumare, s-consiglio La coscienza di Zeno dato che i tentativi del protagonista sono un pessimo esempio. Se volete “fare di giorno le cose che vi fanno dormire di notte”, non incappate ne I Buddenbrook di Thomas Mann. Rischiereste l’insonnia. Infine, in tempo di sterile dibattito sulle unioni civili, state alla larga dalSimposio di Platone:
“Se si potesse fare in modo che una città o un esercito fossero esclusivamente composti di amanti e di amati, si realizzerebbe il miglior governo possibile.”
SCHEDA SEGNALETICA D’AUTORE:
PAOLA CEREDA: Brianzola di nascita, laureata in Psicologia a Torino con una tesi sull’umorismo ebraico, si è specializzata in diritti umani e cooperazione internazionale, in particolare in progetti artistici e teatrali nel sociale. Vive attualmente a Torino e collabora con ASAI, Associazione di Animazione Interculturale, dove si occupa di progetti artistici con minori italiani e stranieri.Vince numerosi concorsi letterari: finalista al Premio Calvino 2009 con Della vita di Alfredo (Bellavite), pubblica per Piemme nel 2014 Se chiedi al vento di restare, finalista Premio Rieti.
Il suo ultimo lavoro è Le tre notti dell’abbondanza, Piemme 2015.
Segni particolari: sorriso contagioso, viso luminoso e tanti ricci sulla testa, simbolo di spregiudicata creatività. Sogni nascosti: costruire una scala che porti al mare dei desideri.
Giulia Ciarapica
Laureata in Filologia Moderna, è blogger culturale, critica letteraria, redattrice per Sololibri e per il giornale online Ghigliottina.it. Collabora con diverse case editrici, tra cui Giunti, Longanesi, Voland e Laurana Editore. Si occupa dell’organizzazione di eventi culturali, in particolare di presentazioni letterarie e di incontri legati a festival culturali nelle Marche, dove vive.