Libri finti a 50 centesimi: la foto su Facebook diventa virale
Il web si accende in bilico tra ilarità e amara delusione per una foto che sta diventando virale: libri finti a 50 cent. Chi ha l’abitudine di comprare libri (veri) col solo scopo di arredare sicuramente da questa trovata ne uscirà agevolato, almeno economicamente, culturalmente è perduto per sempre.
L’ilarità è giustificata: è ironico il fatto che in un Paese che dà così poco valore alla lettura, secondo le statistiche che si ripetono a oltranza, se ne riconosca il merito tanto da far pensare “se non possiedo libri mi devo vergognare”. E allora spuntano fuori imbarazzanti libri finti di plastica o di carta − non so bene di cosa siano fatti (spero, mossa da una spinta ambientalista, che non abbiano ucciso alberi per questo) − che fanno sentire il loro possessore in pace con la coscienza e adeguato a mostrare la propria casa piena di libri, e vuota di senso, alla società.
Soggetti divertenti, tanto quanto coloro che trasformano libri (veri) in portaoggetti ritagliando le pagine per ricavarne un vano, o quanto chi si arma di colla vinilica, pennelli e tempere per costruire librerie finte secondo l’estro del momento.
Finite le risate, si inizia a pensare: dov’è il senso in tutto questo, in una stanza piena e vuota allo stesso tempo? Ma forse un libro (vero) è meglio che in una casa così non ci sia.
Federica Colantoni
Federica Colantoni nasce a Milano nel 1989. Laureata in Sociologia all’Università Cattolica nel 2013, pochi mesi dopo inizia il percorso di formazione in ambito editoriale frequentando due corsi di editing. Da dicembre 2014 collabora con la rivista online Cultora della quale diventa caporedattrice. Parallelamente pubblica un articolo per il quotidiano online 2duerighe e due recensioni per la rivista bimestrale di cultura e costume La stanza di Virginia.