Libreria giapponese contro Amazon: acquista il 90% delle copie del nuovo libro di Murakami
Per contrastare lo strapotere di Amazon e, più in generale, delle aziende di commercio elettronico, la catena di librerie giapponese Kinokuniya ha deciso di portare avanti una clamorosa offensiva. La compagnia ha infatti annunciato l’acquisto di 90.000 copie della prima tiratura del nuovo libro di Haruki Murakami, ben il 90% delle 100.000 totali. Kinokuniya stessa provvederà a rivenderne una parte ad altre librerie. Il libro, per il quale ancora non si dispone della traduzione inglese, si traduce con “Il romanziere come professione” ed è una raccolta di saggi scritti da Murakami per Monkey, una rivista giapponese di letteratura; la sua uscita in Giappone è prevista per il 10 settembre. Lo scopo della manovra è di arginare lo strapotere di aziende come Amazon, costringendo i lettori che intendano acquistarne una copia (molti, a giudicare dalle vendite registrate finora dalle altre pubblicazioni dello scrittore) a recarsi fisicamente in libreria; un portavoce di Kinokuniya ha infatti dichiarato: “La realtà dell’industria di oggi è che diventa sempre più difficile per librerie ‘Brick-and-mortar’ − il termine, inglese, significa letteralmente ‘mattone e malta’ e si usa per indicare un’attività caratterizzata da strutture aziendali fisiche, in cui i clienti possono recarsi direttamente per acquistare i prodotti − acquistare copie di nuovi libri di un certo profilo. Per concorrere con i negozi online, tutte le librerie del paese devono unire le forze per rinvigorire il commercio convenzionale dei libri.”
La mossa potrebbe sembrare un azzardo, eppure un membro del consiglio di amministrazione, Hitoshi Fujimoto, ha spiegato che “questo non è un esperimento ma un nuovo business che comporta un certo rischio calcolato”. Da registrare in questo periodo di prevendita è il dato che, appena una settimana fa, dava il libro alla quinta posizione dei libri più venduti di Amazon in Giappone; attualmente il volume occupa la venticinquesima posizione. Sarebbe interessante cercare di capire se questo calo sia dovuto alla mancanza di copie o al semplice disinteresse da parte dei lettori. Verosimilmente, la seconda ipotesi appare meno probabile, data la già menzionata fortuna commerciale dell’autore. Se anche la strategia avesse successo è lecito domandarsi come questa potrebbe funzionare in un paese che vanti un più lungo elenco di scrittori di successo; nel mercato librario giapponese la figura di Murakami appare gigantesca e praticamente incontrastata. Quel che è certo è che l’iniziativa rappresenta un tentativo di reazione senza precedenti da parte di una libreria fisica contro lo strapotere delle librerie online, ed è necessario che anche le grandi librerie occidentali ne tengano conto.
Redazione
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