La Danimarca dona 1,5 milioni di euro a Roma per valorizzare il Foro di Cesare
Il mecenatismo, atto fondamentale di promozione e valorizzazione dell’arte e della cultura fin dall’epoca romana e pilastro del Rinascimento italiano, non è morto. È notizia recente infatti un caso straordinario che coinvolge due attori in particolare: la Danimarca e il Foro romano di Cesare.
La Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ha siglato nei giorni scorsi una convenzione con l’Accademia di Danimarca del valore di 1.500.000 euro, grazie al contributo della Fondazione Carlsberg di Copenhagen, finalizzata all’ampliamento e valorizzazione del Foro di Cesare, tuttora l’unico dei cinque complessi architettonici imperiali a essere visibile nell’intera lunghezza originaria.
Le attività oggetto dell’accordo con la Danimarca, che si inserisce in un percorso di risistemazione dell’area dei fori promosso dalla Sovrintendenza Capitolina e dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l’Area Archeologica Centrale di Roma, avranno una durata di tre anni e comprendono la realizzazione di un programma di ricerche finalizzato alla conoscenza delle varie fasi del complesso e alla sua fruizione, oltre all’esecuzione di scavi archeologici in cui verranno effettuate le indagini stratigrafiche, la numerazione e schedatura dei reperti, il rilevamento e la documentazione grafica e fotografica dei ritrovamenti e il restauro di murature e materiali.
Lo scavo potrebbe aggiungere, inoltre, importanti dati alla conoscenza delle vicende medievali e moderne dell’area e gettare nuova luce su un periodo ancora poco noto dell’Urbe: nel sottosuolo è infatti ancora presente una ricca sequenza stratigrafica risalente ai secoli centrali del Medioevo.
Redazione
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