Jurassic World a cura di Giacomo Dorigo

Sono passati ormai ventidue anni dai fatti narrati nel primo capitolo della serie. Finalmente il sogno di John Hammond si trasforma in realtà. Grandi e piccoli possono finalmente godere del parco dei divertimenti più innovativo al mondo ammirando da vicino i feroci dinosauri.
L’ultra moderna struttura, aperta nel 2005, ha ormai perso il “fattore wow” e gli scienziati della InGen hanno creato in laboratorio un nuovo tipo di dinosauro. Ovviamente un esemplare molto più pericoloso dei suoi simili, soprannominato Indominus Rex. Nemmeno a dirlo, qualcosa sfugge al controllo dei gestori del parco e la nuova letale creatura diventerà una minaccia per chiunque si trovi sull’isola.

Colin Trevorrow, sembra piuttosto convinto di non riuscire a tenere testa al primo Jurassic Park di Spielberg, perciò decide di puntare su un pubblico più giovane e meno attento ai particolari, cercando, perlomeno, di cancellare lo spiacevole ricordo degli ultimi due capitoli. Ci riesce in parte, complice una sceneggiatura non proprio di livello, incappa spesso in delle grosse cadute di stile, trasformando così, Jurassic World nel Godzilla del 2015. La fanno da padrone, infatti, scontri titanici tra varie specie di dinosauri, atti a rivelare chi sia il vero predatore alfa in cima alla catena alimentare, che trovano il proprio exploit durante la scena finale, vero e proprio saccheggio alla filosofia disneyana che vede mostri dai denti aguzzi trasformarsi in amici, protettori del genere umano. Lo sguardo amichevole che il T-Rex rivolge al Velociraptor, pare più una coltellata alle spalle dei nostalgici che una bravata dello sceneggiatore.

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Redazione

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