Jane Eyre: la verità dietro al personaggio
Quando attraversavo quella che comunemente viene chiamata “fase adolescenziale”, ero convinta del fatto che i libri classici ed io non avevamo nulla in comune.
Oggi, come ben immaginerete, la mia opinione in merito è del tutto contraria a quella mia prima, errata idea.
Leggere un libro classico, per me, equivale ora alla piacevole sensazione di immergersi in un ricordo dolce, a volte un po’ tumultuoso, ma il più delle volte estremamente piacevole. Sono dell’idea, che se non avessimo l’opportunità di avere tra le mani e sotto agli occhi queste egregie testimonianze di un tempo passato, il nostro bagaglio mentale non sarebbe completo e la nostra emotività soddisfatta.
“Jane Eyre” è un libro superbo, emozionante e nobile, e leggendolo si può capire quanto della vita e del carattere della scrittrice è presente nel testo. Quanto di Charlotte è riversato nel personaggio di Jane Eyre.
A proposito di questo, Trollope scrisse: “Ella visse con quei personaggi e sentì in ogni fibra del suo cuore i desideri e le sofferenze dell’uno e dell’altra.”
I disegni che Jane eseguiva ed i libri che essa leggeva, erano gli stessi pensati e amati dalla stessa Charlotte.
In questo testo, sotto le vesti della comune ma sagace Jane Eyre non vi è altro se non la travagliata vita della scrittrice stessa, che con grande maestria, trasforma la realtà in romanzo, donandogli una sfumature agrodolce dai lineamenti pacati e dal cuore palpitante.
La scrittrice sceglie come protagonista di questa opera immortale una semplice, povera ma onesta governante. La stessa Charlotte, a riguardo delle governanti dirà che sono adulti costretti a stare coi bambini senza possedere l’autorità di un vero adulto.
La protagonista che viene scelta per questo libro non ha una bellezza stravolgente, non è particolarmente ricca, non ha doti eccezionali ad accezione della sua natura votata alla giustizia e al rispetto di sé. Ha una mente fine, che accrescerà alla scuola di Lowood, una struttura di carità dove Jane viene mandata dall’acida zia Reed, che era stata obbligata a prendersi cura della bambina a causa di una promessa che suo marito le aveva strappato prima di morire.
La signora Reed non ha mai provato sentimenti di affetto nei confronti di Jane, ed è ben lieta di mandarla per sempre in un luogo poco salubre dove spera che la piccola perda la vita.
Jane Eyre, però, è più forte di quel che lei crede. Grazie al suo carattere battagliero riesco a divenire una delle studentesse più brave dell’istituto, tanto che, al termine dei suoi anni di studio, assumerà la carica di insegnante in quella medesima scuola.
Tra quelle mura, l’ordinaria Jane, rimarrà per otto anni, alla fine dei quali, decide che è arrivato il momento di affrontare nuove avventure e cambiamenti.
Grazie ad un annuncio sul giornale, viene assunta come governate nella dimora altolocata di Thornfield Hall, sontuosa abitazione di proprietà di Mr. Edward F. Rochester.
Jane ha il compito di educare la piccola e sfacciata Adèle, bambina francese che vive sotto la protezione dell’austero Mr. Rochester.
La storia che prende vita tra queste pagine racconta di come una semplice governante dall’aspetto poco attraente ma dal carattere deciso, impari quale siano le cose importanti della vita, e di come un infelice e ricco signore riesce a trovare, infine, la felicità negli occhi semplici di un carattere affine al suo.
Jane scoprirà i segreti dell’amore, riuscirà a riconoscere le varie sfumature di luce che illuminano lo sguardo dell’amato “(…) mi sorrise, con un suo sorriso speciale che aveva soltanto in rare occasioni, quasi gli sembrasse troppo prezioso per servirsene sempre.” Mr. Rochester, invece, scoprirà che l’amore vero non ha bisogno di elaborati vestiti o di ricchi gioielli, e che farsi aiutare non è degradante, ma solo la prova dell’amore dell’altro.
Questo libro è stato scritto con una delicatezza raffinata, la scrittrice è molto abile nel descrivere i pensieri e il carattere dei personaggi, la trama è tutto fuorché banale, anche a decenni di distanza dalla sua prima apparizione nelle librerie, quest’opera rimane di una bellezza e di un’eleganza tale da permettere ai lettori di ogni età e provenienza di innamorarsi di questa storia appassionata e tormentata.
Qual è il segreto alla base di questo libro? La necessità pressante della scrittrice di esprimersi, di evadere dalla realtà che l’aveva attanagliata, e di realizzare ciò che i desideri avevano creato solamente nella sua mente.
Questo libro è prezioso perché tra le sue pagine c’è la stessa Charlotte Bronte, con le sue paure, la sua vita, le sue speranze ed i suoi sogni.
Questo libro offre uno stralcio veritiero di vita, illuminato da un lieto fine sereno che pone una sorta di punto alle tribolate esistenze dei due protagonisti.
Il mio animo si è crogiolato tra le parole di questo libro, il mio cuore ha sussultato grazie alle emozioni provate dai personaggi, i miei occhi hanno brillato per le immagini suggestive evocate dalla scrittrice.
Consiglio questo libro a chi non rifiuta mai di leggere una buona storia, a chi ama lasciarsi rapire dalle pagine di un libro, a chi ha bisogno di innamorarsi di un nuovo personaggio letterario e a chi vuole conoscere la celebre Charlotte Bronte.
Testo completo: Toglietemi tutto, ma non i miei libri
Claudia Bergamini
Claudia Bergamini, nata il 29/03/1993 in provincia di Modena. Gestore delle pagine “Toglietemi tutto, ma non i miei libri” Appassionata di libri, recensore e scrittrice nel tempo libero. Collaboratrice di numerose case editrici e scrittori emergenti e non.