J. J. Abrams: in Star Wars VII i protagonisti saranno i fan
Il regista e produttore J. J. Abrams sa che l’attesa sarà dura fino al 16 dicembre (nei paesi anglofoni l’arrivo nei cinema è previsto per il 18) per Star Wars – Il risveglio della forza. Soprattutto dopo quel “Chewi, we’re home”, detto da un seppur invecchiato, ma sempre carismatico Han Solo che ha mandato in visibilio tutti i fan della saga. Così, in questi mesi, Abrams e soltanto Abrams ‘regala’, durante alcune interviste, anticipazioni e curiosità sul prossimo film, da lui diretto e prodotto. Riguardo la segretezza, la produzione è stata categorica: attori e addetti ai lavori sono assolutamente tenuti a rispettare il massimo riserbo. Uno dei protagonisti, Oscar Isaac, è stato accerchiato più volte dai giornalisti durante le prime o presentazioni dei suoi film in questi mesi. La risposta dell’attore, però, ogni volta è sempre la stessa: “Siamo tenuti al segreto”.
Tanta segretezza, in parte, è giustificata anche dal recente Sony-Leaks, l’attacco informatico alla Sony Pictures che ha svuotato la banca dati della major, svelando dichiarazioni compromettenti e copioni di film in lavorazione. Abrams è una vecchia volpe, uno degli uomini più potenti di Hollywood, quindi ha preso le sue dovute precauzioni per difendere la sua ‘creatura’ da curiosi telematici. Il film in arrivo si colloca esattamente trent’anni dopo gli accadimenti de Il Ritorno dello Jedi, e Abrams ha così spiegato in una recente intervista a Vanity Fair come hanno concepito la timeline del nuovo sequel: “Il bello è che, naturalmente, abbiamo avuto un sacco di discussioni durante la fase di sviluppo della storia per parlare di quello che è accaduto al di fuori dei fatti che vedrete raccontati sul grande schermo. Per cui ci saranno dei richiami ad altre faccende, alcuni dei quali saranno fatti in maniera così obliqua da sperare che il pubblico possa afferrare quello di cui stanno parlando i personaggi”.
Inutile dirlo, le aspettative sono enormi, e tutti nella produzione hanno lavorato sodo per regalare al pubblico un prodotto che richiamasse le emozioni della mitica trilogia di George Lucas, e che facesse dimenticare il flop recente che ha visto protagonisti Natalie Portman, Hayden Christensen e Ewan McGregor. Come ha concepito, quindi, Abrams questa nuova trilogia, ed evitare quell’alone ‘pacchiano’ in cui cadono troppo spesso i sequel?
“Ci sono un paio di richiami che sono un po’ i miei piccoli, sciocchi segreti”, ha raccontato il regista e produttore sempre a Vanity Fair, “ma quello che ho capito subito è che ruota tutto intorno al punto di vista – e non parlo tanto del limitarsi a mostrare oggettivamente un panorama spaziale, un astronave, un pianeta deserto o qualunque altra cosa. La domanda che bisogna porsi è: chi è la persona che si trova in queste situazioni? Perché sono importanti per loro? Cosa stanno cercando disperatamente e di cosa hanno paura? Per me, uno può mettere tutti i riferimenti e i richiami che vuole in un film, ma l’esperienza del pubblico deve essere quella di assistere alle varie vicende della pellicola insieme a chi le sta vivendo in quell’attimo. E per questo non si tratta solo di un pianeta deserto. Potrebbe essere il posto più disperato al mondo. E quella non è solo un’astronave di passaggio, ma potrebbe essere il frangente più memorabile, eroico della tua esistenza. È stata questa la battaglia costante che ho dovuto affrontare: assicurarmi che nessuno di questi fatti fosse trattato come un pezzo in esposizione in un museo cercando di rendere onore al tutto, sennò sarebbero solo cose gettate lì in maniera gratuita perché: «Beh, è un film di Star Wars è ce lo devi mettere». Ogni cosa deve essere essenziale e funzionale ai personaggi del film”.
Per i fan le premesse sembrano ottime, Abrams è uno dei migliori nel suo campo e, di certo, sembra intenzionato a non rovinare una delle storie più amate della cinematografia recente. Se fosse stato George Lucas ad occuparsi di Star Wars VII, lo script sarebbe stato ben diverso: il regista stava già lavorando al copione del film, quando la Disney acquistò la sua Lucasfilm. Il regista propose la sua versione, che si sarebbe focalizzata sui teenager, forse quelli di casa Skywalker. Ma Lucas non convinse i vertici Disney, che decisero di affidare il settimo episodio della saga a J. J. Abrams. Inoltre, notizia di qualche giorno fa, si vocifera che il regista del nono episodio, previsto tra quattro anni, potrebbe essere Joss Whedon, che ha abbandonato recentemente l’universo Marvel. Si sarà messo in viaggio verso una galassia lontana lontana?
Michela Conoscitore
Pugliese, classe 1985. Laureata in Lettere Moderne, con un master in giornalismo cartaceo e radiotelevisivo. Ha collaborato, nel settore Cultura e Società, in una redazione giornalistica della provincia di Foggia. Da sempre, esprime l’amore per la scrittura, raccontando storie e descrivendo avvenimenti. La semplicità è il suo principale obiettivo, che cerca di perseguire affinché, ciò che scrive, arrivi a tutti. Grande appassionata di cinema e serie TV, da due anni posta recensioni sul suo blog, Incursioni Cinemaniache. Ma non si ferma qui, perché il vero giornalista è un curioso a tutto tondo.