Intervista all’artista: Gnut, tra melodia e parole.
Ho intervistato Claudio Domestico in arte Gnut, un cantautore napoletano con all’attivo tre CD e che da parecchio tempo sta facendo parlare di sé in tutta la penisola. Voce intima, spettacolare, che trascina in un’atmosfera surreale ogni ascoltatore e che rasserena l’animo. Ecco alcune delle domande che sono riuscito a porgli durante la nostra chiacchierata:
Ciao Claudio, o preferisci Gnut? Per prima cosa vorrei che parlassi ai nostri lettori raccontando qualcosa di te: sei uno “scugnizzo” di Napoli, dicci in che modo è nata la tua voglia di far musica in questa splendida città.
Preferisco Claudio. Ho iniziato a suonare a 14 anni con la chitarra di mio fratello e non ho più smesso. Sono passati vent’anni e sono successe tante cose, molte non le ricordo ma quelle più importanti sono finite nelle canzoni che ho scritto.
Parliamo di Prenditi quello che meriti, il tuo ultimo album, il terzo per la precisione, in che modo questo lavoro è differente dai precedenti? Qual è il nuovo messaggio, se c’è, che hai voluto esprimere in queste undici tracce?
Ho cercato di fare tre dischi differenti, senza ripetermi troppo. Le canzoni per me sono come un diario sul quale appuntare quello che mi succede e quello che imparo dalla vita, registrare un disco per me è come scattarmi una foto. Ora che è passato un po’ di tempo, nel terzo disco mi rivedo con tanta voglia di rialzarmi dopo un periodo difficile (che avevo raccontato sempre a modo mio nel secondo disco). Il sorriso che parte quando smette di piovere anche se sei zuppo.
Passione, brano del CD, una reinterpretazione particolare ed intima di uno dei brani classici della musica napoletana. Come mai l’inserimento di un brano del genere all’interno del tuo album? Forse è il desiderio di portare un pezzo di Napoli in giro con te?
Napoli me la sento addosso qualsiasi cosa faccio e non sento quasi mai il bisogno di andarlo a sottolineare. Passione è una canzone bellissima che nel periodo in cui stavo registrando il disco suonavo tutte le notti prima di andare a dormire. Durante le registrazioni ci siamo accorti che la durata dell’album necessitava di un altro brano e registrai velocemente una take chitarra e voce di Passione alla quale poi ho aggiunto un pianoforte scordato in fase di missaggio. L’etichetta non era contenta di questa scelta perché era da poco uscito il film di Turturro e ritenevano che fosse poco “furbo” confrontarsi con un classico che aveva appena dato il titolo ad una grande produzione americana a Napoli , ma poi hanno sentito la registrazione e ci hanno ripensato.
Ultima domanda, forse la più difficile: qual è la tua ricetta personale per essere felice?
Per essere felici bisogna saper leggere. Leggere dentro se stessi, leggere il periodo storico in cui stiamo vivendo, leggere i propri limiti e le proprie forze, leggere i segni che la vita ti dà ogni giorno, leggere tra le righe, leggere per trovare il percorso migliore per arrivare ad essere sereni, leggere il tuo corpo, leggere la tue età, leggere cosa ti serve per migliorare, leggere e reggere il lato positivo delle cose brutte.
I dischi di Claudio li trovate in tutti i principali store, digitali e non, ma il meglio lo rende dal vivo; inoltre è una persona affabile con cui si può parlare senza timore. Vi consiglio, insomma, di andare ad un suo concerto se si trova nelle vostre vicinanze, è una persona che gira molto e ne varrà la pena.