Insonnia e problemi alla salute: leggere ebook fa davvero male?
Con l’avanzare della tecnologia molte nostre abitudini si sono trasformate, anche il modo in cui leggiamo. Se è vero che in tanti preferiscono ancora i libri di carta, gli ebook hanno dalla loro parte il pregio di occupare pochissimo spazio – migliaia di titoli in un unico device – essere disponibili sempre e ovunque, costare di meno. E purtroppo dare anche spazio alla pirateria.
Però negli ultimi giorni molti giornali hanno pubblicato articoli sulla pericolosità dell’uso di ebook. Non è la prima volta che se ne parla, già nel 2010 il Wall Street Journal aveva messo in evidenza gli effetti negativi per la vista dei device a retroilluminazione, sottolineando la differenza con gli e-reader a tecnologia e-ink.
Spieghiamo la differenza. La tecnologia e-ink, detta anche e-paper, utilizza minuscole capsule con particelle bianche e nere che simulano l’inchiostro. La pagina riflette la luce esterna esattamente come la carta. Nei dispositivi a retroilluminazione, invece, la luce è emessa e passa attraverso i cristalli liquidi con un risultato estremamente brillante. A quest’ultima categoria appartengono televisori, smartphone e tablet.
Proprio su un particolare tipo di tablet, l’iPad, è stato eseguito l’esperimento che ha scatenato il dibattito. Un gruppo di ricercatori del Brigham and Women’s Hospital di Boston ha pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Science uno studio condotto su 12 volontari che per cinque notti hanno letto su un iPad per quatto ore prima di andare a dormire, e per altre cinque notti su normali libri di carta. Dopo la lettura su iPad i volontari faticavano ad addormentarsi e al mattino si sentivano meno vigili.
Questo perché la luce disturba il ritmo circadiano, il ciclo fisiologico delle 24 ore, quindi l’alternarsi sonno/veglia. “Sapevamo già che la luce artificiale altera questo ritmo” ha dichiarato Anne-Marie Chang, a capo dello studio, “ma quella a onde corte, detta comunemente luce blu, emessa da questi dispositivi ha effetti più marcati”.
Una stanza buia facilita la secrezione della melatonina, l’ormone che regola il sonno, mentre la luce intensa la blocca. Nei volontari, infatti, è stato trovato un basso livello di melatonina, “Con conseguenze negative sulla salute” ha aggiunto Chang. Secondo alcuni studi, livelli bassi di questo ormone aumentano il rischio di malattie cardiovascolari, diabete, perfino cancro. Inoltre dormire poco riduce la fase REM provocando problemi alla memoria e alla capacità di concentrazione.
La soluzione, se proprio non volete tornare al vecchio libro stampato, potrebbe essere secondo alcuni, l’utilizzo di e-reader che non emettono luce – come il Kindle standard – o di filtri per tablet e smartphone che bloccano le emissioni di luce blu. In definitiva, però, è sempre meglio restare almeno mezz’ora in penombra prima di dormire.
Valeria Giuffrida
Valeria Giuffrida, nata a Catania. Ha studiato Lingue e Comunicazione. Blogger, appassionata di narrazione e mescolanza tra linguaggi comunicativi, ha frequentato diversi corsi nel settore del teatro, del cinema, della radio, della scrittura creativa. Ha collaborato per due anni con Step1 magazine, occupandosi di cultura, cronaca, interviste, video inchieste. Insieme ad un gruppo di studenti del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, ha fondato Smanews, progetto radiovisivo di informazione e satira.