Il Quirinale apre le sue stanze

L’annuncio è dei giorni scorsi, quando il neoeletto presidente Mattarella visitava la mostra “Il Principe dei sogni. Giuseppe negli arazzi medicei da Pontormo a Bronzino”, allestita presso il salone dei Corazzieri al Quirinale.

“Ho disposto che il Quirinale sia, entro breve tempo, aperto alle visite tutti i giorni.” Queste le parole pronunciate con l’intento (finalmente!) di voler valorizzare e fruire uno dei luoghi simbolo della cultura e dell’identità italiana, ancora attualissimo poiché sede della presidenza della Repubblica.

A quanto pare un gruppo di lavoro è già all’opera per poter realizzare un progetto accolto favorevolmente sia dal mondo politico, sia dai cittadini per i quali il segnale appare chiaro e forte. Uno dei primi interventi riuscitissimi di un presidente che sembra sapere dove sia nascosta la vera ricchezza del Paese, ormai da troppi dimenticata.

Soddisfatto lo stesso ministro Franceschini che propone l’apertura delle sale, sacrificando magari l’ubicazione di alcuni uffici, sottolineando però che le visite siano gratuite in quanto il palazzo non avrà una reale destinazione museale ma dovrà soprattutto fornire a tutti coloro che vorranno un momento di racconto e conoscenza della nostra storia.

Dopo la visita alle fosse ardeatine, Mattarella sembra aver chiaro da che basi far ripartire un Paese mostratosi troppe volte disorientato e incapace (pardon!) di riconoscersi e riconoscere le proprie potenzialità. La cultura, le radici rimangono ancora il punto di forzaper eccellenza sul quale far leva per tornare a crescere.

Palazzi, saloni, secoli di storia italiana pronti a raccontare grandi esistenze devono essere alla portata di tutti, in primis delle nuove generazioni che hanno il diritto di toccare con mano l’immensa ricchezza di un patrimonio spesse volte ignorato.

Permettere ogni giorno la visita alle sale del Quirinale non è quindi l’ennesima ipotesi da dimenticatoio. E’ piuttosto un andarsi incontro, un riscoprirsi e prender coscienza. Un riaprire i battenti per riaprire gli orizzonti.

Redazione

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