Il casting è una scienza quasi esatta
di Michela Conoscitore, in Cinema, del 20 Ott 2015, 14:00
Chi pensa che a fare la fortuna di film e serie TV siano soltanto registi di talento e bravi attori, sbaglia. Avete saltato un passaggio importante che sta dietro la creazione di un lungometraggio o una serie, ovvero i casting. La scelta degli attori non è mai cosa semplice ed immediata: è una scienza quasi esatta che di empirico ha solo la professionalità degli individui coinvolti, ecco spiegato quel ‘quasi’, e si basa su elementi prettamente emozionali.
Il magazine Vulture, insieme a due veterane del settore, Ellen Lewis (Forrest Gump, Il diavolo veste Prada e ogni film di Martin Scorsese dai tempi di Quei bravi ragazzi) e Lora Kennedy (vice presidente casting esecutivo della Warner Bros. che si è occupata di Argo e Superman – Man Of Steel), ha cercato di mettere in evidenza i punti salienti di questo delicato passaggio che porta il film al successo. O al flop.
Registi diversi, lavori diversi: Lora Kennedy ha riportato che alcuni registi preferiscono, per un ruolo, un ventaglio di scelte molto basic mentre, altri più esigenti visionano anche cento attori per un’unica parte. È il caso di Ben Affleck con il film Argo. I direttori di casting, inoltre, sono dei pigmalioni: sempre la Kennedy ha affermato che quando un interprete non è molto conosciuto ma, si avverte che è tagliato per un determinato ruolo, lo si fa crescere, lo si piazza in ruoli secondari, ancora e ancora, fin quando il regista lo nota e gli offre un’occasione. Ne sa qualcosa Henry Cavill, protagonista di Man of Steel: “Ci ho messo sette anni per far ottenere ad Henry il ruolo di Superman“, ha detto la Kennedy.
È radicato il pregiudizio che un attore di cinema o di TV non possa fare entrambe le cose. Arduo convincere i registi a concedere una possibilità, soprattutto agli attori televisivi, sottovalutando la potenza del mezzo e il relativo guadagno, di immagine e monetario, per il film. Quindi, afferma Ellen Lewis, mai escludere dai casting gli attori televisivi. I direttori di casting scelgono le stelle del futuro, investendo personalmente in qualche artista e seguendolo da vicino nel percorso lavorativo: “Diventa una crociata personale, dar loro una grande occasione“, ha affermato la Lewis, facendo l’esempio dell’attrice australiana Margot Robbie che, in The Wolf Of Wall Street ha avuto il suo primo ruolo importante, dopo precedenti tentativi andati male e piccoli ruoli. E la chimica non è da sottovalutare: tra gli attori del cast, se scatta, sancisce il successo di un film o una serie TV: “Non è una cosa semplice da trovare durante le audizioni“, ha riportato la Kennedy.
Intanto, Hollywood si sta informatizzando, parola di Nick Meaney, CEO e co-fondatore di Epagogix, azienda che offre consulenze all’industria cinematografica. Come, è presto detto: “Usiamo un algoritmo che include i dati di moltissimi film, che sono stati analizzati e processati dai miei colleghi“. Quindi, grazie a questo algoritmo, Epagogix riesce a predire il successo di un film, suggerisce gli attori più sicuri per un progetto in base alla loro popolarità e indica correzioni da apportare alla sceneggiatura, così da renderla più commercializzabile e redditizia. Sicuramente film e serie TV diventano un investimento sicuro per i produttori, ma come afferma Porter Dibb, analista dello spettacolo: “Se metti tutto in un tritacarne di dati, avrai prodotti altamente simili tra loro. Ci sarebbe una perdita di creatività, e questo potrebbe ritorcersi contro gli studios“.
Più che ad un algoritmo o ai computer, meglio affidarsi alla tradizione, i direttori di casting. Anche il loro mestiere è cambiato, come racconta Heidi Levitt (The Artist, Gli intrighi del potere e Ritorno alla vita di Wim Wenders): “Oggi abbiamo internet, Google, IMDbPro, Breakdown Services, e audizioni via Skype. In ufficio ho installato il software Qwire/Cast. Possiamo organizzare tutto da un computer. Pensi che il nuovo Spiderman della Marvel, Tom Holland, è stato scelto grazie ad un suo video su Instagram. La tecnologia ci permette di essere ovunque e in contatto con tutto il mondo ma, la vera arte del casting sta nell’interazione umana, nel recitare e reagire. Trovare il giusto attore è pura alchimia. E nessuno può semplicemente googlarlo“.
Michela Conoscitore
Pugliese, classe 1985. Laureata in Lettere Moderne, con un master in giornalismo cartaceo e radiotelevisivo. Ha collaborato, nel settore Cultura e Società, in una redazione giornalistica della provincia di Foggia. Da sempre, esprime l’amore per la scrittura, raccontando storie e descrivendo avvenimenti. La semplicità è il suo principale obiettivo, che cerca di perseguire affinché, ciò che scrive, arrivi a tutti. Grande appassionata di cinema e serie TV, da due anni posta recensioni sul suo blog, Incursioni Cinemaniache. Ma non si ferma qui, perché il vero giornalista è un curioso a tutto tondo.