I forzati del talk show. Se Semprini piange, Floris farebbe bene a non ridere
I numeri come sempre possono essere spietati, ma comunque vanno spiegati. Sebbene Floris abbia battuto Semprini non va dimenticato il fatto che il duo Parenzo/Abate aveva fatto meglio al posto dello stesso Floris la settimana scorsa. E francamente non è facile parlare bene del talk show “In Onda”. I numeri, comunque: “Politics” si è fermato a 835 mila telespettatori e “diMartedì” ne ha fatti 1.048 mila. Lo schiaffo vero, si potrebbe dire, arriva con lo share: 3,45% Semprini e 6,05% Floris. Però qui il dato va spiegato e mitigato a favore di Raitre, perché il programma della tv di Stato dura 90 minuti circa, mentre quello de La7 forse deve ancora concludersi! E tutta qui che si gioca la strategia dello share, ovvero spalmando un programma il più a lungo possibile in modo che intercetti più fasce d’ascolto. Insomma, inutile questionare sulle percentuali. Anzi, andrebbe rimarcata in modo positivo l’unica scelta sensata fatta per “Politics”, ovvero la durata contenuta. Quanto al dopo-Semprini, beh, Salvo Sottile finora ha raggranellato più di un flop e non si capisce per quale motivo di debba insistere, soprattutto nella delicatissima – ma anche sulla carta “facile” – seconda serata. La collocazione di “Mi Manda Raitre” – programma storicamente di prima serata se non, ancora meglio, da collocare al mattino – è completamente sbagliata. Quanto al conduttore, il Codacons oggi ne ha chiesto la rimozione. In realtà hanno chiesto di chiudere anche “Politics”, ma questo sembra oggettivamente eccessivo. Ritirarsi ora è davvero troppo tardi. Anche l’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, che ha attaccato la scelta dell’esterno Semprini, è tornato all’attacco: “chi pagherà per il flop di Politics?” Ecco, probabilmente nessuno.
Ora, però, tutti a sparare contro un nemico inerme. E non è bello. Certo, vale la pena annotare che lo scontro a distanza Di Maio (su Raitre) vs Bersani (su La7) è stato vinto dal politico di vecchia guardia. Ed è su queste piccole cose che andrebbe fatta una riflessione. D’altra parte, se negli spot prometti “A domande chiare risposte chiare” con tanto di politico che viene portato via di peso, e poi lasci che il giovane esponente 5Stelle risponda a quasi tutte le domande in modo “andreottiano”, è evidente che qualcosa non torna. Perché è proprio qui che il telespettatore cambia canale, soprattutto quando si ritrova un ex segretario Pd in grande spolvero e in vena di sincerità.
Insomma Floris ha vinto il primo round, ma la rete di Cairo raggranella ormai le briciole di un genere morente ma che non si vuole uccidere. Ora quello che non si vorrebbe vedere – e che quasi certamente vedremo – sarà il duello a distanza dei due programmi, a colpi di “trovate” e stratagemmi per “tirare” un po’ su ciascuno il proprio ascolto. Una cosa triste. Ma di tutto questo, come al solito, continueranno a fare le spese solo e soltanto i telespettatori che per vedere qualcosa di decente ormai sanno che devono pagarselo. E Murdoch ovviamente ringrazierà.
Gennaro Pesante
Gennaro Pesante, nato a Manfredonia nel 1974. Giornalista professionista, vive a Roma dove lavora come responsabile dei canali satellitare e youtube, e come addetto stampa, presso la Camera dei deputati.