Holly Herndon, musica elettronica con l’anima

L’elettronica ci ha dimostrato che le emozioni in musica non passano per forza da una chitarra o da un pianoforte. La musicista americana Holly Herndon, che il 19 maggio pubblicherà il suo secondo album intitolato Platform, va oltre, affermando che il miglior modo di evocare le emozioni che proviamo ogni giorno è riprodurle attraverso il laptop, ovvero il computer portatile. Holly giustifica questa teoria ricordando che molti provano i sentimenti più vari durante una conversazione via skype o uno scambio di mail. La “missione” dell’artista è ribaltare il concetto secondo cui l’uso del computer allontana e aliena le persone. In un computer, ha dichiarato Holly al Guardian, è contenuta una tale mole di emozioni che un violino non avrebbe mai osato sognare”. Quella che in apparenza sembra una provocazione segue teorie scientifiche, perché la Herndon non solo è una sperimentatrice nell’ambito della musica elettronica d’avanguardia, ma è anche dottoranda in ricerca presso il Centro di Stanford di Computer Research in Music and Acoustics.Dietro alla musica di Holly ci sono quindi scienza e filosofia legate al concetto di intelligenza artificiale, teorie assimilabili, come ricorda il Guardian, a quelle sviluppate dall’informatico e saggista Raymond Kurzweil, che fra le sue invenzioni ha cercato ad esempio di inserire nella tastiera elettronica il suono più realistico possibile non solo dei tasti, ma anche delle corde del pianoforte. Kurzweil, tra l’altro, è un transumanista, crede cioè nell’utilizzo della tecnologia per migliorare la condizione umana. E Holly ha provato a mettere in pratica questo pensiero inserendo in un brano dell’album un elemento che possa far scattare il cosiddetto ASMR (Autonomous Sensory Meridian Response/Risposta Autonoma del Meridiano Sensoriale), un’immediata sensazione di piacere provocata da una “molla”, in questo caso sonora, come il sussurro di una donna. Ma il suono che in assoluto fa scattare l’ASMR di Holly e del quale non riesce più fare a meno, come ha dichiarato lei stessa, è quello provocato dalle unghie finte che picchiettando lo schermo di uno smartphone.

I riferimenti e le teorie sull’uso della musica elettronica di Holly sono talmente vari e complessi che qui non possiamo affrontarli in tutte le sue sfaccettature. Il suo pensiero è anche frutto di una profonda riflessione scaturita dalla collaborazione con altri artisti come i designer olandesi dello studio Metahaven, che hanno realizzato il video di Interference, singolo tratto da Platform, che potete vedere qui: https://www.youtube.com/watch?v=ybzSWlpgJOA. Ora non ci resta che aspettare l’uscita del disco per verificare di persona fino a che punto le macchine possono emozionarci.

Redazione

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