Hay-on-Wye: la “Woodstock della mente” secondo Clinton
Hay-on-Wye è una cittadina piccola di poco più di 1470 abitanti situata nel Galles, un villaggio medievale che ha trovato fama negli anni ’70 come la cittadina europea d’eccellenza per la ricerca dei libri usati.
Tutto incominciò quando nel 1961 Richard Booth, amante dei libri, scelse di aprire una libreria all’interno di una caserma di pompieri sottoutilizzata. Grazie anche ai testi inviati dagli americani, la sua libreria divenne la più grande in Europa che trattasse libri usati e nel 1977, proclamandosi re di Booktown, Booth diede inizio a un flusso di turisti bibliofili che tuttora continua.
Ora la cittadina è diventata sede dell’annuale Hay Festival (patrocinato dal The Guardian), un’occasione per riunire scrittori e lettori da tutto il mondo per discutere di tematiche letterarie, poesia e qualsiasi altro genere di scrittura per portare avanti uno scambio di idee continuo e ispiratore. Per dieci giorni nel mese di maggio l’Hay Festival prende vita e cattura l’interesse di molti, anche di Bill Clinton, che, dopo essere stato ospite nel 2002, l’ha definito “The Woodstock of the mind”, la Woodstock della mente. Una delle sedi di questo Festival è niente meno che l’Hay Castle, il castello al centro di questa Town of Books (città dei libri), gestito dalla fondazione Hay Castle Trust.
Per un migliaio e mezzo di abitanti ci sono 40 librerie, ma anche semplici scaffali a disposizione di chi vuole che può prendere un libro e pagare lasciando in un barattolo una sterlina se il volume è in copertina rigida, 50 centesimi tutti gli altri.
Attualmente la più grande libreria è la Richard Booth’s Bookshop. Un edificio su tre piani, con sala cinema, una caffetteria e uno spazio per liberare la mente con yoga, pilates o tai chi.
Il paradiso di ogni lettore e lo Shangri-La di ogni collezionista di libri introvabili. Da mettere nella lista dei ‘posti da visitare almeno una volta nella vita’.
Manilyn Monfredo
Laureata in Relazioni Pubbliche all’Università di Udine, attualmente è stud.ssa del master in Valorizzazione Turistica dei Beni Ambientali e Culturali. Ha collaborato col Messaggero Veneto e attualmente scrive, oltre che per Cultora, su un suo blog personale culturale. Ama la musica (ha infatti frequentato il corso musicale al liceo Stellini di Udine), i libri e il teatro. Motto: prima vivi, poi scrivi.