Google lancia il portale “We wear culture” e spalanca le porte dei depositi dei musei

Si è sempre discusso molto sull’enorme repertorio di oggetti d’arte e antichissimi reperti tenuti sotto chiave negli immensi magazzini dei musei italiani. È infatti risaputo che in genere i grandi musei espongono solo il 5 per cento della loro collezione. La quantità di questi straordinari manufatti è così ampia che, purtroppo, ai nostri direttori, per ragioni di spazio ridotto, è sempre toccato l’arduo compito di selezionare gli oggetti da esporre e lasciare in disparte, spesso in luoghi nascosti e polverosi, un gran numero di pezzi, anche di notevole pregio artistico e valore culturale.

Attualmente, le soluzioni proposte per rendere accessibile questo incalcolabile patrimonio sono piuttosto rare ed effimere, se non propriamente inutili. Tuttavia, sebbene alcuni musei abbiano iniziato a porsi quesiti in merito e a sperimentare una sorta di open storage con teche di vetro e scaffali scorrevoli per dare la possibilità ai visitatori per vedere le opere, una soluzione efficace sembra arrivare dal web e in particolare da Google con la nuova piattaforma “We Wear Culture” (“Indossiamo la Cultura”), la quale, anche se in fase di ridefinizione e incentrata su un unico tema – la storia della moda – potrà avere in futuro un impatto decisivo anche sul fronte della ricerca, oltre che della fruizione. Sono centinaia i musei che hanno partecipato al progetto. Tra gli altri, c’è il Metropolitan Museum of Art di New York; il Momu – fashion museum di Anversa; Palazzo Pitti di Firenze, e il Victoria and Albert Museum di Londra.

«La nuova piattaforma di Google realizza i desideri di tutti i direttori dei musei: mostrare al pubblico la maggior parte dei pezzi delle proprie collezioni, compresi quelli non esposti, che sono il 70% del totale». afferma Guido Curto, il direttore di Palazzo Madama, sulle pagine de La Stampa.

Così Google spalanca, anche se virtualmente (e non è poco), le porte dei depositi dei musei, grazie al nuovo portale, che sarà in grado di condurre attraverso un pc o un smartphone qualunque utente del mondo a scoprire le collezioni nascoste che appartengono al museo.

Il portale lanciato di recente è una sorta di archivio digitale dedicato agli stili e ai costumi, che accanto alle immagini di abiti, scarpe e cappelli ha spiegazioni scientifiche e dettagliate, adatte a un pubblico di studiosi. Ma magari in un futuro prossimo il catalogo arriverà a includere anche dipinti, statue e opere d’arte di ogni genere, altrimenti destinate a rimanere stipate nei meandri di depositi inaccessibili.

Redazione

Cultora è un magazine online dedicato al mondo della cultura in generale. Uno spazio nuovo e dinamico all’interno del quale è possibile trovare notizie sempre aggiornate su libri e letteratura, musica, cinema, media e nuove tecnologie. Sono inoltre parte integrante del portale numerosi spazi dedicati a blog curati da giornalisti, addetti ai lavori, opinion leader che offrono le loro personali opinioni e esaustivi approfondimenti riguardo i temi più caldi del mondo della cultura.