Freedom 251: lo smartphone che costa solo 4 dollari
di Simone Giallonardo, in Viaggio, del 20 Feb 2016, 10:08
Poco meno di 4 dollari, 3.65 per l’esattezza, non è il prezzo al chilo del pomodoro datterino ma il costo di un cellulare. Il Freedom 251 è uno smartphone sviluppato da un’azienda indiana, la Ringing Bells. Il nome fa riferimento al prezzo pari a 251 rupie, e Freedom significa libertà, la libertà di comunicare con il mondo ad un prezzo praticamente irrisorio.
Lo smartphone è dotato di un display di tipo IPS con diagonale di 4 pollici e risoluzione di 960 x 540 pixel, con un processore quad-core da 1.3 GHz affiancato da 1 GB di RAM e da 8 GB di memoria interna, espandibile con l’utilizzo del sistema microSD con supporto alle schede fino a 32 GB. In fatto di fotografia forse è un po’ carente (webcam frontale da 0.3 Mpixel e una posteriore da 3.2 Mpixel), ma visto il prezzo. Non mancano poi 3G, Bluetooth, GPS e Wi-Fi 802.11n. Lo smartphone infine è dotato di una batteria da 1450 mAh e dal sistema operativo Android 5.1 Lollipop. Tutto questo a soli 4 dollari!
Il sito internet dove acquistare online il telefonino è andato in tilt a causa dell’altissimo volume di richieste: a detta della società più di 600.000 contatti al secondo.
Il lancio del cellulare più economico del mondo ha sollevato molte perplessità sulla stampa e tra i concorrenti; infatti, lo smartphone meno caro in India costa almeno dieci volte di più. Ma allora come è possibile che una società che svolge la propria attività nel settore agroalimentare sia riuscita a sbaragliare la concorrenza offrendo un prodotto di qualità ad un prezzo irrisorio? Molti dicono sia stata aiutata dal Piano di Sviluppo del Governo Indiano. Tuttavia il Presidente della società precisa che non ci sono sussidi da parte del governo, spiegando che è stato possibile abbassare il prezzo di vendita contenendo i costi di produzione e grazie alla vendita on line.
Un’operazione di marketing? Forse. Molti sono scettici sugli ambiziosi obiettivi dell’azienda che vorrebbe addirittura arrivare al 30% di quota del mercato nei prossimi 12 mesi. L’Associazione indiana dei produttori di cellulari sospetta che si tratti di una operazione di concorrenza sleale e ha chiesto al governo di indagare sugli effettivi costi di produzione.
Simone Giallonardo
Simone Giallonardo è nato nel 1993. Ha conseguito la maturità classica. Attualmente frequenta il corso di laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi Roma Tre. Collabora con alcuni giornali locali. Attivo da sempre nel sociale, dal 2011 è Presidente del Consiglio Comunale dei Giovani di Capena (Rm).