Fine del roaming da giugno 2017. Quali sono le implicazioni?

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L’Unione Europea fa un regalo a tutti i cittadini degli Stati membri, ma non potranno vederlo prima del 2017. A giugno 2017 il roaming sarà eliminato: non ci saranno più sovrapprezzi per chiamare, mandare sms e usare internet dallo smartphone quando si viaggia nei confini dell’Ue e in Svizzera, Norvegia e Islanda. Il Telecom Single Market, questo il nickname dell’atto votato il 27 ottobre dal Parlamento Europeo, era già stato votato dal Consiglio mesi fa.

Nel 2014 un’indagine della Commissione Europea ha rivelato che il 94% degli europei, quando viaggia, si vede costretto a fare un uso limitato del proprio smartphone proprio a causa dei notevoli costi del roaming. Dal 2017 non sarà più così, e viaggiare nell’Ue sarà più facile ed economico per tutti, turisti o imprenditori.

I saldi inizieranno però già da aprile 2016: gli operatori potranno far pagare un sovrapprezzo di massimo 5 cent al minuto per chiamate, 2 cent per sms e 5 cent per MB. Una vittoria a metà per i consumatori: la prima bozza del testo presentata in Parlamento tentava di eliminare il roaming già nel 2015. Ma la forte resistenza del Consiglio, vicino alla voce degli operatori mobili, ha ritardato i tempi. Si pensava addirittura di rimandare al 2018 la fine del roaming, ma a ottobre ha votato questo stesso testo che contiene la data del 2017.

La relatrice Pilar del Castillo commenta così l’approvazione del pacchetto: “L’abolizione delle maggiorazioni per il roaming è stata a lungo attesa da tutti: la gente comune, le start-up, le PMI e tutti i tipi di organizzazioni.

Chiosa così, invece, Dario Tamburrano, relatore ombra dell’iniziativa: “Oggi avrei voluto votare per l’abolizione immediata e senza condizioni dei costi del roaming, in modo da rendere l’Europa un continente davvero connesso. Purtroppo l’accordo raggiunto è farlocco, perché cede a un’abolizione del roaming ritardata e condizionata in cui le compagnie telefoniche potranno scaricare i mancati profitti sulla maggioranza dei cittadini, compresi coloro che non lo utilizzano, non sanno cosa sia o non viaggiano mai all’estero, sempre più numerosi in un continente in crisi”.

E qualcosa di farlocco sembra davvero esserci. Il regolamento, infatti, consentirà agli operatori di fissare un limite per l’utilizzo in roaming di minuti e dati, oltre il quale faranno pagare gli utenti. C’è anche il nodo della policy di traffic management: i gestori, per evitare una congestione, possono decidere di rallentare i servizi in qualsiasi momento.

Nasce anche il problema per le promozioni in zero rating come Spotify o SkyGo, vale a dire i pacchetti che permettono di accedere ad alcuni servizi senza far consumare il traffico previsto nel pacchetto dati sottoscritto. Le grandi imprese saranno in grado di offrire alta qualità dei servizi a prezzi vantaggiosi. Ma le piccole con poche risorse saranno in grado di competere? Non ci si è posti il problema. La discriminazione potrebbe realizzarsi già con l’introduzione delle classi di servizio, con le quali gli operatori possono definire quali servizi sono più veloci di altri e privilegiarli.

Insomma, l’Europa avrà varato la prima normativa per consentire un accesso più libero alla rete mobile, ma fa acqua da tutte le parti. Una domanda sorge spontanea: contano più i consumatori o gli operatori?

Simone Giallonardo

Simone Giallonardo è nato nel 1993. Ha conseguito la maturità classica. Attualmente frequenta il corso di laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi Roma Tre. Collabora con alcuni giornali locali. Attivo da sempre nel sociale, dal 2011 è Presidente del Consiglio Comunale dei Giovani di Capena (Rm).