Fiction e serie TV ‘made in Italy’ si preparano ad affrontare l’arrivo di Netflix
Netflix, il canale dove poter vedere in streaming film e serie TV, sarà online dal prossimo ottobre nel nostro paese. Il suo arrivo ha preoccupato non poco le reti televisive italiane che, per i palinsesti della prossima stagione televisiva, hanno cercato di differenziare l’offerta, investire di più in prodotti e generi innovativi, e sembra che la parola d’ordine, soprattutto per la Rai, sarà sperimentare.Ben 196 i milioni di euro investiti per le prossime fiction e serie TV, come spiega Tinny Andreatta, direttore di Rai Fiction, al Sole 24 Ore: “La serialità trasforma il racconto in un grande romanzo, e parla con un linguaggio d’immagini, che permette di superare il limite dell’idioma nazionale sui mercati mondiali. Il piano ha tre capisaldi: la qualità, il contenimento dei costi e l’innovazione. Nel piano sono presenti anche nuovi generi, come la docu-fiction ll coraggio di Katia. Il prossimo anno vedremo l’ingresso di nuovi attori internazionali sul mercato italiano (Netflix, Ndr.) che potrebbero metterci in difficoltà“, prosegue la Andreatta, “e ai quali bisognerà contrapporre un’offerta alternativa con delle produzioni insostituibili, grazie alla loro forte identità, che siano collegate alla realtà vissuta dal pubblico. L’88% del piano 2015 è costituito da storie contemporanee e solo il 12%, pari a quattordici serate, è ambientato nel passato recente. All’estero funzionano solo fiction italiane dalla forte identità, come Montalbano e Gomorra“.
Tra i progetti più ambiziosi targati Rai, c’è sicuramente quello di raccontare ogni regione italiana con una fiction, come spiega sempre il direttore di Rai Fiction Andreatta a La Repubblica: “L’ambizione della fiction è raccontare la contemporaneità, il paese che cambia: l’Italia va rappresentata nella diversità del suo territorio, nelle differenze, culturali e sociali, dal Nord al Sud, dal centro alle isole“. Sono previsti una decina di titoli, ambientati nelle varie regioni, e si inizia col Nord est di Cristina Comencini, Di padre in figlia, e sono già approvate quelle su Livorno di Francesca Archibugi, Romanzo famigliare, e la Sicilia del Commissario Maltese. “Guardiamo alla serialità anglosassone“, continua Andreatta sempre a La Repubblica, “alla provincia profonda del New Mexico di Breaking Bad o al Minnesota innevato di Fargo. Senza i paesaggi non esisterebbero quelle serie, che danno un valore ai luoghi, come Montalbano in Sicilia. Per confrontarsi alla pari coi prodotti internazionali dobbiamo condividere la stessa lingua del racconto e di scrittura“. “Non ho mai fatto fiction, non mi sarei avvicinata con qualsiasi soggetto ma dopo un viaggio a Bassano del Grappa per presentare il mio libro mi è venuta l’idea di raccontare una grande storia di donne“, racconta la Comencini, che scriverà la sceneggiatura de Di padre in figlia, mentre la regia sarà affidata a Riccardo Milani, “la TV ti offre un periodo lungo di tempo per seguire le trasformazioni dei personaggi, pensi a La meglio gioventù. La fiction italiana deve raccontare con profondità le problematiche e trovare anche le soluzioni. Deve cercare, anche se è popolare, di arrivare a una verità senza edulcorarla. La sfida è osare di più“.
Tra le fiction più attese su Rai Uno c’è sicuramente quella tratta dai romanzi di Alessia Gazzola, il ciclo de L’allieva, che vedono protagonista Alice Allevi, una specializzanda di medicina legale imbranata e con un ottimo fiuto per i casi irrisolti. Ad impersonarla Alessandra Mastronardi, nel cast anche Martina Stella. Le riprese sono iniziate da qualche settimana e la fiction andrà in onda presumibilmente i primi mesi del 2016. Grandi aspettative verso la nuova fiction Sky, The young pope di Paolo Sorrentino, che vedrà protagonista Jude Law. Quindi, la rete di Rupert Murdoch affiancherà un altro grande evento alle sue certezze: la seconda stagione di Gomorra e il seguito della serie antologica 1992.
Mediaset, invece, proporrà la serie TV tratta dai film di Paolo Genovese, Immaturi, diretta dall’attore e regista Rolando Ravello e a cui parteciperà tutto il cast dei due film tra cui, già confermato, Ricky Memphis. Inoltre, Gianni Morandi sarà protagonista assoluto di una nuova fiction in arrivo nel 2016, e Fabrizio Bentivoglio con Claudia Pandolfi reciteranno in Romanzo siciliano. A proposito di Sicilia, tornerà in TV, sempre su Rai Uno, il commissario più amato d’Italia: Montalbano sarà protagonista di due nuovi episodi tratti dagli ultimi romanzi di Andrea Camilleri, Una faccenda delicata e La piramide di fango. Sempre Camilleri per la Rai, ha curato la sceneggiatura di Donne, dieci episodi da dieci minuti ciascuno tratto dal suo omonimo romanzo.
Per i biopic, genere tra i più frequentati in Italia, sono previsti quello sull’imprenditrice e stilista Luisa Spagnoli, interpretata da Luisa Ranieri, e quella sul commissario Boris Giuliano, assassinato da Leoluca Bagarella nel 1979, agli inizi della guerra alla mafia a Palermo. Da un commissario eroe ad un ispettore nato dalla penna di Carlo Lucarelli: dopo cinque anni di attesa i fan della serie potranno finalmente vedere le nuove puntate de L’ispettore Coliandro con Giampaolo Morelli. Infine, sempre sulla RAI, andrà in onda la fiction tratta dalla tetralogia di Elena Ferrante, L’amica geniale. Del progetto, top secret, si sa soltanto che la produzione è targata Fandango, mentre la sceneggiatura sarà firmata dal premio Strega, Francesco Piccolo.
Che ne pensate, gli italiani saranno conquistati dall’esterofilia di Netflix o preferiranno il made in Italy?
Michela Conoscitore
Pugliese, classe 1985. Laureata in Lettere Moderne, con un master in giornalismo cartaceo e radiotelevisivo. Ha collaborato, nel settore Cultura e Società, in una redazione giornalistica della provincia di Foggia. Da sempre, esprime l’amore per la scrittura, raccontando storie e descrivendo avvenimenti. La semplicità è il suo principale obiettivo, che cerca di perseguire affinché, ciò che scrive, arrivi a tutti. Grande appassionata di cinema e serie TV, da due anni posta recensioni sul suo blog, Incursioni Cinemaniache. Ma non si ferma qui, perché il vero giornalista è un curioso a tutto tondo.