Fantasia, il capolavoro senza tempo torna in versione Live
Come già accaduto la scorsa stagione, ritorna il classico Disney senza tempo Fantasia accompagnato dall’Orchestra di Santa Cecilia, diretta da Carlo Rizzari. Saranno tre gli spettacoli all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Giovedì 4 gennaio alle 19,30, venerdì 5 alle 20.30 e sabato 6 alle 18.00. L’Orchestra eseguirà una versione speciale e inedita dell’opera, che unirà i brani originali ad alcuni del sequel Fantasia 2000.
Fantasia è a tutti gli effetti un capolavoro che unisce musica e arte, unico nel suo genere. Basti pensare che nel 1998, l’American Film Institute lo ha inserito nella lista dei cento migliori film della storia.
Partendo da questi presupposti, si potrebbe pensare che Fantasia sia stato un successo fin dalla sua prima messa in onda nelle sale, nel 1940.
Così, in effetti, non è stato.
La prima curiosità su Fantasia è che all’inizio andò male. Tanto che gli incassi non coprirono neanche i costi, portando quasi al fallimento i Walt Disney Studios. Ma quali sono state le cause di questo disastro? Principalmente tre.
Fantasia fu registrato usando l’allora innovativo Fantasound, un precursore della stereofonia. Molte sale quindi non erano attrezzate per riprodurre il film e quindi fu Disney stessa a sobbarcarsi le spese per la modernizzazione dei vari cinema.
Lo scoppio della seconda guerra mondiale ha poi di fatto bloccato la distribuzione in un mercato importante come l’Europa. Basti pensare che in Italia Fantasia è arrivato solo nel 1946.
L’ultimo fattore determinante fu la schiacciante campagna denigratoria che i circoli intellettuali di allora riservarono alla pellicola. Secondo loro, il tentare di rendere la musica classica accessibile a tutti, di renderla popolare e commerciale, era peccato mortale. Una delle critiche più feroci fu dovuta al fatto che il maestro Leopold Stokowski arrangiò parte delle melodie per adattarle meglio al contesto.
Bersagliato da tutti i fronti, Fantasia subì pure i sarcastici commenti della RKO Radio Pictures, la casa cinematografica che distribuiva Disney. Lo definirono “un musical per capelloni”.
La verità è che Fantasia era un film avanti per i suoi tempi, e quindi non capito. Lo stesso Walt Disney, schiacciato dalle critiche e dal buco finanziario creato, arrivò a dire che fu un errore crearlo.
Eppure dopo la sua morte le cose sono cambiate.
I nuovi “capelloni” degli anni ’60, figli della rivoluzione psichedelica rivalutarono la pellicola. Di rimando le recensioni e le critiche migliorarono, fino a rendere chiaro a tutti quella che fu l’intuizione di Disney. Fantasia è un capolavoro che fonde la musica classica dei vari Beethoven, Bach, Stravinskij, Ponchielli, Saint-Sans, Dukas e Cajkovskij con le animazioni dello studio, a dar vita a un’opera d’arte senza eguali.