Enza Alfano: Iocisto
Nasce quasi per caso dalla pagina Fb di Ciro Sabatino, noto a Napoli per le numerose attività culturali di cui è sostenitore e promotore, sulla quale egli scrive che “non ci sta”. La frase si riferisce alla chiusura delle principali librerie napoletane del Vomero, quartiere collinare molto popoloso e ricco di attività commerciali. Questa la prima reazione, poi nasce l’idea: la libreria ce la facciamo noi con i nostri soldi. La rete accoglie favorevolmente la proposta di Ciro Sabatino: nasce un’associazione culturale intorno allo slogan “Iocisto”, vi aderiscono in tempi brevissimi centinaia di persone, gente comune, artisti, scrittori, intellettuali.
Perchénasce?
Nasce per colmare un vuoto, nasce per contrastare l’idea che i cittadini abbiano bisogno solo di negozi di patatine fritte ed elettrodomestici che hanno invaso ormai le strade del quartiere Nasce per ribadire che i libri sono ciò di cui abbiamo veramente fame. Nasce perché un quartiere senza una libreria non ha anima.
Napoli ha fame di cultura?
Napoli è una città che ha radici culturali profondissime, mai dimenticate. Depositaria di una cultura sanguigna e verace che racconta di tradizioni millenarie ma che si alimenta anche dell’apporto di nuove e vivaci sensibilità artistiche, oggi sente più che mai l’urgenza di valorizzare e diffondere la propria cultura. Sono molti i segnali in questo senso, basti pensare al strepitoso successo della mostra di Andy Warhol al Pan che ha fatto registrare un’affluenza da record.
Il fermento di scritture e scrittoriègrande, piùche in altre città. Ha una spiegazione?
Non vorrei inciampare in nessuno stereotipo affermando che la nostra città ha sempre espresso grande fantasia e creatività. Credo inoltre che proprio la difficoltà di vivere in un contesto così contraddittorio, splendido e misero, funzioni come una sorta di provocazione alla scrittura. So anche che molti scrittori provano a curare le malattie della nostra città attraverso fantasia e immaginazione convogliate nella pagina letteraria.
Lei tiene un corso di scrittura creativa. Che tipo di esperienzaèper un’insegnante?
È un’esperienza molto stimolante . Mi arricchisce come docente, come scrittrice e come persona. In un corso di scrittura non si danno ricette, il mio è soprattutto un dialogo, un fare maieutico perché ciascuno acquisti consapevolezza delle proprie potenzialità. Occorre grande rispetto, si impara ad ascoltare, a selezionare, a scegliere. Si incontrano persone stupende, nascono amicizie.
Leièuna scrittrice che ha dato voce, in uno dei suoi romanzi, alla Napoli delle periferie, dei ragazzi, dei destini segnati. Torneràa parlarne?
Non so dove mi condurranno i miei personaggi ma posso anticipare ai lettori che sto percorrendo di nuovo strade cittadine.
Ho curato un progetto di scrittura collettiva con il coinvolgimento di circa cento autori impegnati a raccontare Napoli uscito a settembre e accolto con grande entusiasmo. Nel frattempo scrivo un libro, una grande sorpresa, per tutti gli amanti di un “famoso scrittore”. C’è poi un mio romanzo già pronto, una storia d’amore con personaggi inediti , ambientata a Napoli, dietro le quinte del teatro San Carlo. Non dico altro per scaramanzia: siamo napoletani!
Come si diventa soci sostenitori di Iocisto?
Basta versare una quota associativa di euro 50. L’abbiamo già fatto in tanti. Il versamento può essere fatto direttamente nella sede della lbreria in via Cimarosa 20 o tramite bonifico bancario. Tutte le informazioni sono disponibili sulla pagina Fb Iocisto.
L’iniziativa approderàin altre città?
Abbiamo fatto deflagrare una bomba, speriamo che altre città seguano l’esempio.
Le librerie hanno un futuro?
Hanno un futuro le librerie che sono in grado di dialogare con i lettori offrendo non solo dei prodotti in vendita, ma servizi relativi alla scrittura e alla lettura, spazi di aggregazione in cui sia possibile svolgere attività culturali.
E i libri?
Non riesco a immaginare un futuro senza libri. Ovviamente non so quale forma assumerà il libro ma non credo sia questo il problema.