Ecco perché i libri in tv non funzionano
All’inizio in tv c’era, almeno per la generazione dei trentenni di oggi, Corrado Augias e le sue Storie, poi il sempreverde per un Pugno di Libri e i programmi di approfondimento culturale che riempivano i palinsesti negli orari più improbabili.
Poi sono arrivati Che tempo che Fa, Ti racconto un libro, Pane Quotidiano, Masterpiece …. E la percentuale di non lettori, dati Istat alla mano, cresceva a dismisura e nell’eco rimbombava una domanda: I libri funzionano in tv?
Questo perché in Italia i libri in tv erano pensati solo per una parte di pubblico: i grandi lettori e gli appuntamenti settimanali considerati dalle grandi case editrici vetrine in cui presentare l’autore di punta del momento.
E i lettori, ma soprattutto i non lettori? Lasciati a se stessi in balìa di una cultura di massa che vede solo nella televisione l’unico strumento in grado di far passare alcuni messaggi.
Ma i libri in tv, soprattutto in Italia, non funzionano. Non funzionano gli incontri con gli scrittori in cui il presentatore non ha letto il libro ma si limita a sbirciare il riassunto preparato dalla redazione e non funzionano nemmeno quei programmi in cui chi gestisce la trasmissione sa tutto dell’autore, conosce a memoria perfino l’indice del saggio ma non riesce a trasmettere la passione della lettura.
Siamo sicuri che sia la televisione il mezzo ideale? Non è che decenni di fondi tagliati alla scuola o le imposizioni alla lettura, di costo alto dei libri non abbiano alcuna responsabilità?
Per non parlare delle rubriche inserite nei telegiornali che dedicano 10 minuti ad autori, storie magari con settimane di ritardo rispetto a quanto già discusso nei vari siti, blog e forum dedicati alla lettura.
Perché se c’è un posto ideale dove i libri hanno trovato lo spazio che meritavano è proprio internet. E’ tra le pagine dei blog dei lettori appassionati, senza puzza sotto il naso e aperti a qualsiasi esperienza letteraria che sono nati i casi letterari degli ultimi anni.
Da dove credete che arrivi la rivoluzione Strega di quest’anno? Internet si è trasformato in un vera e propria fucina di dibattito e sperimentazione.
Su internet i lettori si rivolgono ad altri lettori in un rapporto alla pari e, abbandonate le riserve da critici letterari, si tuffano con entusiasmo nelle proposte presentate dalle case editrici che hanno capito solo ultimamente il potere del web.
Sono così nate pagine social che coinvolgono ogni giorno migliaia di utenti e che riescono a trascinare con sé anche i non lettori che si sentono in grado di condividere post ed immagini che riportano citazioni letterarie.
Un modo nuovo di approcciarsi e di accedere alla cultura alta che di certo non riuscirà da solo a riempire il gap culturale del nostro paese ma che di certo rappresenta un grande balzo in avanti per un paese che ha sempre relegato a pochi la cultura.
E non è un caso se le recensioni dei libri sulla JovaTv di Cherubini siano seguitissime e che la Rai, con Rai Libri, abbia deciso di traghettare proprio su internet tutta la programmazione dedicata alla promozione editoriale.
E non è un caso che Scrittori di Notte, l’ultimo nato in casa Rai Educational, vada in onda sulla prima rete il martedì alle due di notte e nessuno ne parli.
Scrollare la polvere dai libri in tv, parlare dei libri ai non lettori e prendersi tutto il tempo di scoprire case editrici, collane e autori sarebbe auspicabile.
La parole chiave per parlare di libri è passione, la parola chiave per far avvicinare le persone alla lettura è passione e se nel prossimo futuro in tv ci sarà passione in tv, solo allora si potrà parlare di libri.
Redazione
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