D’Urso batte Baudo e Giletti, ma la Rai stavolta ha scelto bene (senza volerlo?!)
Barbara D’Urso batte sia Baudo che Giletti. Cioè batte il varietà per eccellenza targato Rai e uno dei talk show più aggressivi e di maggiore successo (in termini di ascolti) sempre della tv di Stato. Accidenti. È pur vero che molto è cambiato. Ad esempio la collocazione nel palinsesto. Una volta si seguiva il telegiornale delle 13.30 e poi arrivava il contenitore domenicale. Ieri per vedere l’atteso – nemmeno tanto, stando agli ascolti – ritorno di Pippo Baudo in tv si è dovuto attendere le 17. C’era il Gran Premio, e questo si sa spesso droga gli ascolti, per cui la prima vera prova del duello a distanza Rai1-Canale5 la vedremo meglio la settimana prossima. Ma in genere il buongiorno si vede dal mattino. La D’Urso va oltre i due milioni di telespettatori – 2.145 mila – e ottiene uno share del 13.76%. “Pippo nazionale” si attesta a 1.907 mila e lo share al 14,11%, mentre il “tribuno” Giletti fa di poco peggio con 1.702 mila telespettatori e lo share al 12,29. Inutile, come sempre, farsi impressionare dallo share: Domenica In ha raccolto poco più di Domenica Live, ma il programma dell’ex Biscione dura di più.
Detto questo, ora tutti a pontificare sul fatto che la Domenica In di Pippo Baudo sembri “vecchia”. Beh, se si voleva un programma “nuovo” non bisognava richiamare Baudo in servizio! Domenica In non è un programma vecchio, anzi, è un programma innovativo, rispetto alla tv degli anni settanta (periodo in cui è nato). Quanto a Baudo è stato richiamato proprio per la celebrazione dei 40 anni del programma, andato in onda per la prima volta appunto nel 1976. La Rai ha dunque scelto la “conservazione” alla luce del sole e con chiarezza, una volta tanto. Ha fatto una scelta. Sbagliata? Se si guardano solo i numeri pare di sì. Se si mettono a confronto gli stili si entra nel campo dei gusti e delle opinioni. Di certo Baudo non rincorrerà mai il pettegolezzo e mai e poi mai cadrà negli abissi del trash in cui spesso e volentieri la D’Urso accompagna i suoi telespettatori. Su questo, forse, andrebbe dato merito alla scelta di mamma Rai.
Poi c’è il caso di Massimo Giletti, battuto dal leggerissimo concorrente della tv berlusconiana. Il talk dell’ex conduttore del tg2, nelle passate stagioni, ha toccato anche punte di 4 milioni, soprattutto quando – da “tribuno anti casta” – si scagliava con grande slancio contro la politica. C’è la sensazione che quel filone si vada esaurendo, forse a vantaggio di una informazione che mira più al “cervello” che alla “pancia” del pubblico (vedi Mentana e il suo “SìoNo”, l’unico talk show “guardabile” al momento). Speriamo che questo rappresenti una inversione di tendenza. Sarebbe una buona notizia per la tv italiana. Però la stagione è appena cominciata. E comunque, viva Pippo Baudo!
Gennaro Pesante
Gennaro Pesante, nato a Manfredonia nel 1974. Giornalista professionista, vive a Roma dove lavora come responsabile dei canali satellitare e youtube, e come addetto stampa, presso la Camera dei deputati.