Dopo 40 anni Rimmel brilla ancora
“E qualcosa rimane fra le pagine chiare e le pagine scure”.
Di quell’attacco di un indimenticabile album rimane tutto, anche ora che sono passati 40 anni. Stiamo parlando di Rimmel di Francesco De Gregori, uscito nel 1975, rimasto in classifica per 60 settimane e l’album più venduto di quell’anno (500 mila copie). Contrariamente alla sua fama di uomo schivo e poco incline alle autocelebrazioni, De Gregori canterà l’intero album, e altri suoi successi, il prossimo 22 settembre all’Arena di Verona. Lo stesso cantautore romano, in una recente intervista al Corriere della Sera, ha detto di non ricordare di aver mai cantato tutti i brani che compongono Rimmel nel corso di un concerto solo. Altro fatto inconsueto è che sul palco con lui saliranno Elisa, Malika Ayane, Caparezza, Ambrogio Sparagna e probabilmente si aggiungeranno altri artisti.
In soli 29 minuti l’album contiene nove gioielli, dalle canzoni d’amore, la struggente e poetica Rimmel, Pezzi di vetro, Buonanotte fiorellino (omaggio a Winterlude di Bob Dylan), Piccola mela (ispirata a una canzone popolare sarda) a brani politici come Il signor Hood (a M., con autonomia), dedicato a Marco Pannella, Pablo, che racconta della morte di un emigrante e Le storie di ieri, prima inserito nel disco Volume VIII di Fabrizio De André, primo pezzo in cui De Gregori fa riferimento a un episodio doloroso della sua storia famigliare: lo zio Francesco, capo partigiano ucciso a Porzus nel 1945 da altri partigiani. Completano RimmelQuattro cani, con il suo originale cambio di tempo e la conclusiva Piano Bar, mai riproposta dal vivo, che in molti hanno voluto leggere come una maliziosa dedica all’amico Antonello Venditti, ma lui ha sempre smentito.
Rimmel è stato l’album spartiacque del cantautorato italiano. Fino ad allora le produzioni si caratterizzavano per un impianto musicale elementare e arrangiamenti scarni, mentre i testi avevano in gran parte una forte connotazione politica. In una parola erano noiosi. Rimmel ha invece dimostrato che si possono scrivere canzoni con testi e musiche complesse e allo stesso tempo accattivanti e per questo, a differenza di tante produzioni che lo hanno preceduto, ha resistito al passare del tempo e si ascolta ancora oggi con grande piacere.
Segnaliamo che il 20 marzo parte il Vivavoce Tour, per presentare l’ultimo album dell’artista e che dall’11 marzo sarà disponibile l’audiolibro America di Franz Kafka (edito da Emons Audiolibri) letto dallo stesso Francesco De Gregori, operazione che aveva già fatto con Cuore di tenebra di Joseph Conrad. Da qualche mese, infine, è stato pubblicato Francesco De Gregori. Guarda che non sono io (Edizioni Svpress), volume che racchiude, attraverso immagini e parole, la storia del cantautore.
Redazione
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