Dalla Romania all’Italia, passando per… Pavese
Esistono persone lungimiranti, di cui a volte si parla poco o non abbastanza, in Italia come in Romania. Esistono persone che danno vita a progetti che hanno del visionario e che, nonostante le avversità materiali, fanno qualcosa, realizzano quello che altri vagheggiano soltanto, e cambiano le cose.
L’anno nuovo comincia con il racconto di “Pavesiana”, una libreria italiana che qualche settimana fa ha aperto i battenti nel cuore di Bucarest, davanti alla bellissima Biserica Boteanu, una delle chiese più antiche della città.
Come mai “Pavesiana”? Ebbene sì, c’è proprio l’autore delle Langhe nel nome e nell’anima di quella che non è solo una libreria, ma una casa editrice di progetto e di qualità, nata nella capitale romena nel 2008 per volere di Mara Chirițescu, italianista, docente, traduttrice e presidente dell’Associazione “Amici di Pavese”. Marchio editoriale dell’Associazione, Pavesiana si è gradatamente affermata come realtà editoriale interessante e senza eguali nel panorama culturale romeno e italiano, realizzando un incontro dei più felici tra i due mondi letterari, attraverso quella che è l’attività principe nella comprensione reciproca tra culture: la traduzione. Il catalogo, che ha per ora all’attivo una ventina di titoli tra saggi storici, narrativa e poesia, si articola in diverse collane e propone sia autori italiani in traduzione romena che autori romeni in traduzione italiana. Tra i titoli pubblicati fino a oggi ci sono Una breve storia dei romeni raccontata ai giovani – uno dei tre volumi dell’illustre storico romeno Neagu Djuvara tradotti in italiano da Pavesiana – o la versione romena del saggio Il pensiero e l’opera di Dora d’Istria fra Oriente europeo e Italia di Antonio D’Alessandri, docente presso l’Università Roma Tre, o ancora La dote d’oro, antologia bilingue di Mariana Marin, poetessa romena della generazione ’80, e Alla guida dell’Einaudi di Mimmo Fiorino, ex autista dell’editore dello struzzo. Quest’ultimo testo fa parte di una collana ad hoc dedicata a Cesare Pavese e ai personaggi della sua vita, nucleo originario delle pubblicazioni della casa editrice.
Dal 2013, poi, Pavesiana pubblica Paradigma, rivista letteraria bilingue che dedica ogni numero a una tematica specifica, come gli 80 anni di Einaudi, o i 25 dalla Rivoluzione romena.
Il 2014 è stato un anno importante, poiché ha visto la partecipazione della casa editrice al Salone del Libro di Torino con uno stand autonomo e la presentazione degli ultimi titoli usciti.
Ma torniamo alla libreria. Ospitata in un palazzo storico in stile neoromeno, o stile Brâncoveanu, Pavesiana accoglie i visitatori in due grandi sale, dalle cui pareti occhieggiano i ritratti di Einaudi, Pasolini, Pivano, Morante, (Pavese, naturalmente), De Filippo e altri. All’inaugurazione, il 12 dicembre scorso, la partecipazione dei lettori e amanti della cultura italiana è stata tanta, e la presenza istituzionale anche, con l’Ambasciata Italiana in Romania e l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest (però c’è da dire che Pavesiana è un progetto in gran parte indipendente). Sugli scaffali della libreria, autori italiani e romeni, nelle reciproche traduzioni e non, pubblicati dagli editori di entrambi i paesi.
Il lancio della libreria è stato una vera e propria festa della cultura italiana, con letture e musica, e ha lanciato a sua volta l’ultima uscita “pavesiana”, ovvero la traduzione italiana de L’ultimo decennio comunista. Lettere inviate a Radio Europa Libera 1979-1985, dello storico Mihnea Berindei e del politologo Gabriel Andreescu.
Se è vero che non esiste una cultura unica e omogenea, e che viviamo in un’Europa dalle tante identità, non ha importanza oggi dove ha sede una casa editrice, se è in grado di parlare a due culture contemporaneamente. E Pavesiana dimostra di saperlo fare. Le auguriamo di crescere e consolidarsi. Sarà per il bene di tutti.
Mara Chirițescu, anima di Pavesiana, sarà presto ospite del blog, per approfondire l’attività della casa editrice, dei suoi collaboratori e parlarci dei progetti futuri.
Nel frattempo, se vi capita di passare per Bucarest, fate senz’altro un salto in libreria in via Boteanu 5 (nella foto), davanti alla chiesa. Non potete sbagliare. Buon Anno a tutti!