Dai Beatles ai Pink Floyd: la storia delle copertine rock censurate negli USA
La rivista musicale inglese NME ha realizzato un elenco di dischi rock sottoposti a censura a causa dei contenuti delle copertine. Immagini violente o sessualmente esplicite, volgari o di cattivo auspicio. Queste le accuse mosse alle copertine prese in esame che hanno costretto i musicisti a modificare o a sostituire completamente quanto raffigurato sui propri dischi.
Da David Bowie a Jimi Hendrix, dai Beatles ai Rolling Stones, da Eric Clapton ai Guns N’ Roses, dai Nirvana ai Pink Floyd, molte sono le rock star che hanno tentato di stupire e provocare il loro pubblico con immagini forti e dirette e poi divenute vittime della censura.
Nel 1966 è bastata la presenza di un water, allora un vero e proprio tabù, nella copertina di If You Can Believe Your Eyes and Ears dei The Mamas and the Papas a scatenare le polemiche che determinarono l’eliminazione dell’immagine. Caso analogo è la foto di copertina di Beggars Banquet dei The Rolling Stones (1968): scattata in una concessionaria Porsche di Los Angeles, raffigurava il muro di un bagno pieno di graffiti. La copertina originale fu sostituita da un biglietto d’invito su sfondo bianco.
A provocare forte indignazione per la presenza di contenuti a sfondo sessuale è stato sicuramente il caso di Diamond Dogs di David Bowie (1974) che vede in copertina la figura di un uomo cane con il volto del cantante e i genitali dell’animale bene in vista. L’immagine fu ovviamente ritoccata. Scalpore suscitò nel 1969 anche Blind Faith del gruppo Blind Faith formato da Eric Clapton e Steve Winwood. La cover dell’album ritraeva una ragazza adolescente con i seni scoperti e il modellino di un aereo in mano, chiaro simbolo fallico. Ritirata dal mercato venne sostituita con una foto della band.
Grande scandalo destò la copertina dei Beatles del disco Yesterday And Today nel 1966 al punto che l’etichetta discografica Capitol fu costretta a ritirare dal mercato 750.000 copie. I componenti della band, nel ruolo di macellai, vestiti con un camice bianco e con addosso brandelli di carne e bambole decapitate, realizzarono quella che fu definita la «Butcher cover» («copertina del macellaio»). Per la violenza esplicita fu censurata e sostituita.
Nell’elenco non poteva essere assente il provocatore per antonomasia Marilyn Manson che per la copertina di Hollywood scelse un Cristo crocifisso senza mascella. Troppo violenta fu giudicata anche Wish You Were Here dei Pink Floyd nel 1974. L’immagine di due uomini d’affari che si stringono la mano mentre uno dei due prende fuoco traeva ispirazione dalla metafora del «getting burned», ossia della scelta di molti di nascondere i propri sentimenti per paura di rimanerne “scottati”. Molti negozianti si rifiutarono di venderla.
Premonizione e presagio divenne invece il quinto album degli Lynyrd Skynyrd, Street Survivors (1977). Dopo tre giorni dall’uscita, tre membri della band morirono in un incidente aereo e pertanto le fiamme presenti alle spalle del gruppo vennero sostituite con uno sfondo nero.
Curioso e singolare il caso di Two Virgins, il primo album solista di John Lennon pubblicato nel 1969 dalla Apple. La foto di copertina, considerata il primo selfie della storia, è un autoscatto di John Lennon e Yoko Ono completamente nudi. 30.000 furono le copie ritirate dal mercato a causa della nudità.
Biancamaria Stanco
Redazione
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