Contagious: la metamorfosi di Schwarzy è completa

Nelle sale italiane dal 25 giugno, Contagious è uno dei due film del 2015 con protagonista Arnold Schwarzenegger (l’altro è il quinto capitolo dell’eterna saga di Terminator, Terminator Genesys). Con questo film Schwarzy mostra al pubblico il lato drammatico e spirituale delle proprie capacità di attore, molto lontano dal film d’esordio tutto muscoli e poche battute di Conan il Barbaro, o dal registro action di tutte le altre sue pellicole Terminator in testa, o comico con i film in coppia con Danny de Vito.

Qui emerge il lato più umano dell’attore, che nel ruolo del padre che fa di tutto per sua figlia si era cimentato anni fa in Commando, film d’azione, che però ha alcune analogie con la pellicola di oggi.

Contagious è un film che cavalca il genere post-apocalittico zombie, molto in voga, dove però il contagio assume dei caratteri diversi dal Romero-style: esso è causato dall’epidemia di un virus che rende le persone degli esseri senza ragione, scuri e cannibali, che vengono rinchiusi dal governo in un regime di quarantena fino alla loro distruzione reciproca, per preservare il resto dell’umanità non infettata dalla pandemia, con distruzione dei campi coltivati e dei raccolti compromessi.

Schwarzenegger è Wade Vogel, agricoltore che vive nel suo ranch con la figlia Maggie Vogel (interpretata da Abigail Breslin, candidata all’Oscar come attrice non protagonista per Little Miss Sunshine), e la sua seconda moglie Caroline Vogel (Joely Richardson), matrigna di Maggie, la cui madre biologica è morta. Maggie (da cui il film prende il nome originale) viene infettata dal virus e il padre Wade ottiene di poterla tenere a casa finché il processo di contagio non sarà irreversibile, costringendo sua figlia alla traduzione in quarantena. Il film scorre fra i ricordi di infanzia e scene più propriamente di azione/horror, fino all’epilogo finale che sarà una vera sorpresa.

Tornando al confronto con il passato, si può dire che in Contagious, Schwarzenegger mostra il suo lato più intimista: anche nel film Commando il protagonista è spinto per amore della figlia ad armarsi contro una banda di criminali per salvarla, ma l’ottica era la pura azione. Qui invece emergono i sentimenti dell’attore, che da buon padre ha paura di perdere sua figlia, e cerca di vivere con lei gli ultimi momenti spensierati, sperando che il giorno della loro separazione non arrivi mai. In questo è molto simile alla parabola fatta da un’altra stella dei film d’azione di Hollywood, Clint Eastwood, dove ricordiamo che nel film Gran Torino o in Million Dollar Baby fa emergere quel lato segreto e “umano”, distante dall’ideale di eroe d’azione, duro e incorruttibile dei film degli esordi, oppure dallo stesso Sylvester Stallone in Rocky Balboa, il sesto e per il momento ancora per poco ultimo capitolo della serie (siamo in attesa del suo rientro nello spin-off Creed, dove tornerà come allenatore del nipote del suo grande rivale-amico Apollo Creed).

Nella maturità di un attore spesso ci si avvicina a ruoli dove i sentimenti sono messi più in risalto, forse anche per dimostrare a se stessi e al mondo del cinema che si è capaci di essere interpreti a tutto tondo, uscendo dai cliché che gli spettatori sono soliti metterti addosso, specie se sei protagonista di blockbuster di fama mondiale.

Credo che Schwarzenegger sia riuscito nell’impresa, con una recitazione appropriata e mai fuori registro, pur mantenendo quel lato action che lo contraddistingue. Una ottima prova per una carriera che ormai può definirsi completa, sia dentro che fuori dal set.

Lasciandovi con il trailer, vi invito a vedere questa pellicola, e a lasciarvi “contagiare” da questo film.

Francesco Arena

Francesco Arena nasce a Modena nel 1984, studia Ragioneria con specializzazione Informatica, attualmente impiegato bancario. Nel tempo libero frequenta cinema e tutto quello che riguarda il mondo della tecnologia. Si interessa anche di cucina e sta scrivendo un libro di ricette. Come genere ama molto i film comici (ma non demenziali), fantascienza e supereroi in generale.