Cinquanta sfumature di grigio arriva al cinema: un fenomeno tra polemiche e record
Cinquanta sfumature di grigio è da record: dopo la trilogia di romanzi, scritti dalla britannica E. L. James, che hanno venduto oltre cento milioni di copie in trentasette paesi, ora la storia del miliardario Christian Grey e dell’ingenua Anastasia Steele arriva nelle sale italiane a distanza di un anno dal primo trailer, con sessanta milioni di dollari già incassati dalla prevendita dei biglietti. “Al confronto di Cinquanta sfumature, Twilight sembra Guerra e Pace”, a dirlo lo scrittore anglo-indiano Salman Rushdie. Effettivamente il caustico commento di Rushdie individua proprio l’input della storia. La scrittrice James aveva concepito Cinquanta sfumature come una fan fiction un po’ spinta, proprio ispirata a Twilight. Poi la fantasia ha rotto gli argini, e oggi la relazione sado-sentimentale di Grey e Anastasia è diventata un fenomeno di costume che ha sdoganato, forse, pudori e scatenato parecchie polemiche.
A cominciare dal rating: negli Stati Uniti il film è vietato ai minori di diciassette anni, in Italia è più basso, a quelli di quattordici, in Gran Bretagna si alza: il film è vietato ai minori di diciotto anni. Mentre i fan della Malesia dovranno aspettare l’uscita in dvd, oppure prenotare un volo, magari proprio negli Stati Uniti, per assistere alla visione del film, perché il capo della commissione per la censura del paese, Abdul Halim Abdul Hamid ha proibito l’arrivo del film nelle sale malesi: “È più un porno che un film. La commissione ha preso una decisione in vista del fatto che il film contiene scene che non hanno un contenuto sessuale naturale. I contenuti sono sadici, ed includono una donna che viene legata al letto e frustata”, ha dichiarato Hamid.
In uscita il 12 febbraio, alla vigilia dell’arrivo in Italia è giunta la conferma che sono in cantiere anche gli altri due film della saga, e saranno sempre diretti dalla regista inglese Sam Taylor – Johnson, che avrebbe già firmato il contratto con la Universal Pictures. Ed è proprio la regista a raccontare la struttura del film, e a smorzare i toni sensazionalistici che i giornali usano per alimentare l’enorme carrozzone mediatico che si trascina ormai quasi da un anno e mezzo: “Abbiamo cercato di bilanciare la narrazione, dando la giusta importanza alla relazione sentimentale e alle scene di sesso. Così da non far sembrare che un aspetto della storia sovrasti l’altro“. “Cinquanta sfumature è soprattutto una romantica storia d’amore“, ha affermato a Variety la regista, “il sesso è solo una parte di questa storia. Le persone che non hanno letto i libri forse si sorprenderanno che le scene erotiche occupino solo venti minuti del film. Mentre, chi ha letto la trilogia approverà sicuramente la versione cinematografica“. “Ero preoccupata riguardo le scene di sesso. Volevo fossero raffinate e sexy. Penso che ci siamo riusciti“, ha raccontato la scrittrice della trilogia.
I diritti del libro, costati cinque milioni di dollari alla Universal, hanno garantito ad E. L. James di supervisionare ogni aspetto del film, insieme alla regista e al resto della crew. Ovviamente non sono mancati i disaccordi e i dissapori ma, la scrittrice era intenzionata a proteggere la sua creatura e a far onorare alla Universal la promessa fatta al momento del contratto: “Ho ricevuto moltissime proposte dai vari studios, però ho scelto la Universal perché mi sono fidata di Donna Langley (presidente della major, ndr.) e del suo team che mi ha promesso una trasposizione fedele al libro, e alle speranze dei milioni di fan in tutto il mondo“, ha raccontato, sempre a Variety, la scrittrice.
Christian Grey è il tipico character da romanzo rosa: un self made man che nasconde un’infanzia di maltrattamenti e la perdita della madre in giovane età. Conosce Ana nella sede della sua azienda, la Grey Enterprises. La ragazza lo intervista per una rivista, interessata a conoscere meglio il ventisettenne miliardario. Tra i due scocca la scintilla, e dopo un inizio relativamente normale, la loro relazione prende una piega inaspettata. Un contratto, la stanza rossa, la firma, l’iniziazione di Ana ad una pratica sessuale lontana anni luce dal suo mondo. Per la parte di Grey, inizialmente, la scelta era caduta su Charlie Hunnam, poi l’attore, impossibilitato a prendere parte al film per impegni precedenti, ha lasciato il posto all’irlandese Jamie Dornan, ex modello e apprezzato killer nella serie TV, The Fall. “Ho saputo della mia partecipazione al film un mese prima dell’inizio delle riprese. Ho dovuto mettermi in forma perché Christian è un fanatico della forma fisica”, racconta l’attore a Vanity Fair, ” ero appena diventato padre, e quando ho sentito il primo > sul set mi sono detto: che sta succedendo? Cazzo io sono un padre. Devi sempre trovare qualcosa di positivo nei personaggi che interpreti. Ma, se incontrassi un tipo come Christian, non credo che mi piacerebbe”. “Tutti, ultimamente, mi chiedono se sono pronto alla fama. Non ho una risposta perché non so cosa aspettarmi. Comunque è sicuramente un film all’avanguardia”, ha raccontato Dornan a Variety.
“Sono orgogliosa del film“, dichiara Dakota Johnson a Vanity Fair, che difende la sua Ana, “Anastasia non è una donna debole. Al contrario, penso sia molto più forte di Christian. Tutto quello che le succede è frutto di una sua libera scelta. E se andrà a finire che diventerò una bandiera per le donne che fanno del proprio corpo quello che vogliono e senza vergognarsi di quello che vogliono, be’ perché no?“. “L’esperienza sul set è stata confortevole: c’eravamo soltanto io, Jamie e Sam. Certo, spesso mi sono chiesta: che cavolo ho fatto? Ma, per la maggior parte del tempo sono abbastanza sicura della mia scelta. Penso sia un’incredibile favola d’amore“.
E se lo statunitense National Center on Sexual Exploitation, insieme ad altre svariate associazioni che si battono contro la violenza sulle donne, hanno lanciato una campagna ed un hashtag, #50dollarsnot50shades, per boicottare il film, e la vendita dei sex toys ha subito una massiccia impennata negli ultimi tempi, si può ben dire che per Cinquanta sfumature di grigio valga il detto: nel bene o nel male, purché se ne parli.
Michela Conoscitore
Pugliese, classe 1985. Laureata in Lettere Moderne, con un master in giornalismo cartaceo e radiotelevisivo. Ha collaborato, nel settore Cultura e Società, in una redazione giornalistica della provincia di Foggia. Da sempre, esprime l’amore per la scrittura, raccontando storie e descrivendo avvenimenti. La semplicità è il suo principale obiettivo, che cerca di perseguire affinché, ciò che scrive, arrivi a tutti. Grande appassionata di cinema e serie TV, da due anni posta recensioni sul suo blog, Incursioni Cinemaniache. Ma non si ferma qui, perché il vero giornalista è un curioso a tutto tondo.