Cambiare le regole per evitare l’estinzione: via libera alla nascita di PDE-Messaggerie

C’è un paradosso che coinvolge, o per meglio dire, stravolge spesso le logiche del libero mercato. I vantaggi in termini di offerta che questo tipo di sistema economico offrirebbe, e quindi anche in termini di varietà dei servizi/prodotti piazzati sul mercato a prezzi che tengano conto della concorrenza, sembrano venir meno proprio nel momento in cui dovrebbero risultare decisivi per far progredire, cambiare, evolvere il sistema stesso. In sostanza, il libero mercato si autoconserva. E gli enti che sono deputati a far sì che questo non rappresenti uno svantaggio per i consumatori sono talvolta proprio coloro che, prendendo atto della mera realtà numerica e utilitaristica dei fatti, preferiscono optare per delle scelte quasi incoerenti.

È di questo che si parla quando si legge che “L’Autorità Antitrust ha deciso di autorizzare la costituzione di una joint venture controllata congiuntamente dai gruppi Messaggerie e Feltrinelli, nel mercato della distribuzione di libri, subordinandola a misure idonee a sterilizzarne gli effetti anti-concorrenziali nei riguardi degli editori medio-piccoli”.

I due colossi della distribuzione, facendo leva sui disastrosi numeri del settore librario degli ultimi anni, legittimano le ragioni della loro iniziativa sostenendo che “l’unico modo per continuare a garantire una distribuzione del canale tradizionale delle librerie in modo economicamente sostenibile sia il raggiungimento di economie di scala e sinergie conseguibili soltanto attraverso la realizzazione dell’operazione notificata”.
Di più: “i risparmi derivanti dall’aggregazione potranno tradursi in prezzi maggiormente competitivi e più elevati livelli di efficienza del servizio offerto, senza dubbio auspicabili nel momento storico di forte contrazione che vive il mercato della distribuzione dei prodotti editoriali attraverso il canale tradizionale delle librerie”.

Ma il vero siluro lanciato dai due gruppi risiede nel palesare apertamente le conseguenze a cui andrebbero incontro se l’AGCM ponesse un “veto” all’operazione: “una drastica riduzione dell’attività di PDE (società del gruppo Feltrinelli dedicata alla distribuzione) o addirittura una cessazione dell’attività da parte della stessa”.

In pratica PDE è in crisi, così come è in crisi l’intero mercato editoriale, e l’unico modo per salvare PDE è quello di fonderlo con uno dei principali concorrenti per dar vita a un Leviatano con in mano un qualcosa come il 55-60% del mercato della distribuzione libraria, un buon 15% al di sopra della soglia individuata dall’Antitrust prima che si inizi a parlare di “posizione dominante”.

Per la legge dell’autoconservazione quindi i giganti cambiano le regole del gioco, e i garanti chiudono un occhio, anche un occhio e mezzo, per cercare di non compromettere l’equilibrio.

Dalla parte dei potenti ci sono in questo caso anche i librai, che sperano non venga stravolto proprio quel tipo di equilibrio su cui è stato fondato tutto il sistema. Ma, oltre allo sdegno ovviamente dei distributori concorrenti più piccoli, secondo i quali il colosso “sarebbe in grado di offrire condizioni più vantaggiose per gli editori compromettendo la possibilità per i concorrenti di formulare proposte competitive se non riducendo ulteriormente i propri margini”, ci sarebbe anche da tener conto del parere di chi rappresenta fino a prova contraria la categoria più numerosa: i piccoli e medi editori. Le legittime preoccupazioni di questi ultimi che sostengono esista una relazione tra l’aumento del grado di concentrazione del mercato della distribuzione e la progressiva erosione dei loro margini di guadagno,vengono liquidate in modo anche piuttosto arrogante dai “giganti buoni”. I due mega-distributori dichiarano che i piccoli editori che si sono strenuamente opposti alla joint venture lo hanno fatto soltanto perché si sono “confusi”.

Tra quanti rischierebbero di pagare in modo salato le conseguenze di queste operazioni ci sono anche i lettori, ai quali l’AGCM rivolge un pensiero quando riconosce che una eventuale uscita dal mercato degli editori medio-piccoli potrebbe “impattare sul benessere dei consumatori finali in termini di riduzione della qualità e della gamma dei prodotti editoriali”.

Pochissimi pro, e per pochissimi, diversi contro per molti, tante incognite per tutti, eppure l’Antitrust ha deciso di autorizzare la joint venture a patto che vengano rispettate delle garanzie, sintetizzabili così:

  • per gli editori medio-piccoli già distribuiti da Messaggerie Libri o PDE, la continuità dei rapporti contrattuali in essere e la stabilità delle condizionieconomiche e contrattuali pattuite;
  • per gli editori medio-piccoli che a oggi non sono distribuiti dai due operatori, la possibilità di instaurare un rapporto contrattuale a condizioni equivalentia quelle praticate a case editrici con caratteristiche analoghe

Il periodo di tempo di sorveglianza del rispetto delle condizioni viene identificato in due anni. Come sarà il mercato editoriale tra 24 mesi nessuno può saperlo, ma se la situazione dovesse peggiorare ulteriormente è certo che un modo per cambiare nuovamente le regole del gioco verrà trovato dai potenti, con buona pace di chi è seduto dalla parte sbagliata del tavolo, perché gli altri posti erano già tutti occupati.

Daniele Dell

Daniele Dell’Orco

Daniele Dell’Orco è nato nel 1989. Laureato in di Scienze della comunicazione presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, frequenta il corso di laurea magistrale in Scienze dell’informazione, della comunicazione e dell’editoria nel medesimo ateneo. Caporedattore del sito Ciaocinema.it dal 2011 al 2013 e direttore editoriale del sito letterario Scrivendovolo.com, da febbraio 2015 è collaboratore del quotidiano Libero, oltre a scrivere per diversi giornali e siti internet come La Voce di Romagna e Sporteconomy.it. Ha scritto “Tra Lenin e Mussolini: la storia di Nicola Bombacci” (Historica edizioni) e, sempre per Historica, l’ebook “Rita Levi Montalcini – La vita e le scoperte della più grande scienziata italiana”, scritto in collaborazione con MariaGiovanna Luini e Francesco Giubilei. Assieme a Francesco Giubilei, per Giubilei Regnani Editore, ha scritto il pamphlet “La rinascita della cultura”. Dal 2015 è co-fondatore e responsabile dell’attività editoriale di Idrovolante Edizioni.