Book Pride 2016: la percezione di un secolo attraverso gli “Alberi della letteratura”

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Il Ventesimo secolo è stato uno dei momenti più complessi della recente storia dell’umanità, un’era densa di storia, rivoluzioni socio-politiche, fallimenti, uomini e idee. La percezione del Novecento è paragonabile a un uragano che ha travolto il mondo cambiandone la fisionomia, un secolo che, nonostante i suoi effettivi cento anni, sembra aver corso veloce, annebbiando spesso nella nostra coscienza la percezione del tempo e del divenire della storia. In questo secolo così complicato, la letteratura è uno degli indicatori temporali più importanti, un marcatore ideologico, sociale attraverso il quale è possibile ricostruire percorsi storici alternativi, che rivelano quella storia della mentalità spesso taciuta dalle fonti storiografiche tradizionali. Questa l’idea alla base del progetto dell’artista Emiliano Maggi, che ha realizzato gli Alberi della letteratura su due manifesti in formato 70 per 100 cm. I manifesti rappresentano l’evoluzione temporale e ideologica del Ventesimo secolo, attraverso una serie di autori, accanto ai quali è posta una loro opera rappresentativa, scelta da due coppie di studiosi. I manifesti saranno presentati in anteprima dalle Edizioni di Atlantide durante il Book Pride 2016, la fiera dell’editoria indipendente che si tiene a Milano per tre giorni, a partire dal primo aprile.

I due manifesti raffigurano i nomi degli autori e l’opera prescelta come tasselli intarsiati in un albero che va letto dal basso, ossia dalle radici alle fronde più alte, secondo un criterio cronologico. Un manifesto riguarda la letteratura italiana dal 1900 al 1999, l’altro la narrativa americana dal 1900 al 2015, e contano rispettivamente 210 scrittori italiani e 203 autori americani.

Pertanto, alle radici della nostra letteratura, accanto a scelte obbligate come Le confessioni di un ottuagenario di Nievo, I malavoglia di Verga o Cuore di De Amicis, troviamo Carlo Dossi o Carolino Invernizio. Mentre, accanto a Svevo de La coscienza di Zeno e a Moravia de Gli indifferenti troviamo un dimenticato Rubè del Borgese del 1921. Negli anni ’30 non solo Silone, Landolfi e Buzzati, ma un altro Gadda oltre a quello del Pasticciaccio con La madonna dei filosofi. Un elenco vitale e imprevedibile, un gioco di richiami che si addentra nella nostra cultura tra i Vittorini, Calvino, Pavese, Morante, fino ai nuovi paradigmi della scrittura moderna da Tondelli, Tabucchi ed Eco a Veronesi, Baricco, Brizzi e Ammaniti.

Anche la lista della letteratura americana è ricca e scorre impetuosa fino alle pubblicazioni degli ultimissimi anni; una parabola che dai classici come Il richiamo della foresta di London e Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald attraversa un secolo di contraddizioni e rivoluzioni fino al pulp di Palahniuk e Bret Easton Ellis, passando attraverso maestri dell’horror come Stephen King e autori di cult divenuti capolavori del cinema.

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Redazione

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