Art in Pills Lisa Cutrino e la sua pittura d’indagine della realtà
di Viviana Filippini, in Arte, Blog, del 4 Mag 2018, 10:34
Lisa Cutrino racconta la sua arte, tra indagine sulla realtà e ricerca della tecnica
Lisa Cutrino l’ho conosciuta due anni fa a Verolanuova, per il Premio Nocivelli. Della sua arte la dimensione di “sospensione” dei soggetti presenti nella tela come se fossero lì, fermati nell’attimo del vivere, agire, pensare.
Lisa, una cascata di riccioli neri, è nata a Lecce nel 1995, vive e studia a Bari all’accademia di Belle Arti.
Dal 2014 ha partecipato a concorsi ed esposizioni con opere di carattere pittorico-concettuale, ma il suo fare arte è una ricerca continua caratterizzata dalla sperimentazione di materiali e tecniche. Per quanto riguarda le tematiche Lisa indaga e racconta con le immagini, le problematiche della contemporaneità. Le ricerche attuali si basano sullo studio-denuncia del mondo odierno. Lisa ha partecipato a diversi concorsi e vinto premi, per saperne di più su di lei: http://lisacutrino.wixsite.com/lisacutrino/curriculum
Quando hai sentito il bisogno di fare arte? Non ricordo un momento preciso a cui far ricorrere l’inizio del mio fare arte. Ma sono d’accordo sul ritenerlo un bisogno.
Le tue opere pittoriche hanno per protagonisti soggetti umani e animali, in base a cosa gli scegli? Ogni soggetto che tratto è per me una metafora che traduce la realtà che mi circonda. Le relazioni sono un ambito tanto sofisticato e umano quanto viscerale e bestiale. Per questo fondo e confronto il mondo umano e il mondo animale, in quanto li ritengo l’uno il possibile alter-ego dell’altro e viceversa. Questa riflessione è la linea che spiega la scelta del mio lavoro.
La maggior parte dei tuoi protagonisti sono dislocati in un fondo neutro e monocromatico. In base a cosa scegli il colore di fondo (rosso, nero) e che relazione ha con il soggetto dipinto? La scelta dell’uso o meno di un contesto descrittivo nei miei lavori è definita dal voler o meno accentuare i caratteri psicologici o le circostanze materiali che caratterizzano i miei personaggi. Pertanto una scenografia urbana o un interno di un appartamento possono narrare la condizione materiale di un soggetto mentre un fondo monocromo può esaltarne i tratti emotivi.
Come definiresti la tua tecnica pittorica (intendo proprio il modo in cui lavori il colore, come lo tendi sulla tela, se corposo o no, per dare forma ai tuoi quadri)? Non ho un riferimento ben preciso a cui far capo, ma sicuramente esiste dell’evidente matericità pittorica. Probabilmente stilisticamente mi ritrovo di tanto in tanto vicina alle correnti espressioniste, così come a volte, sia tematicamente che tecnicamente, il mio lavoro lo si può confrontare in parte con la pittura dell’ultimo novecento inglese (Freud, Bacon,ecc..)
Ti ricordi la prima opera che hai fatto e per quale occasione? È una domanda molto generica e le risposte possono essere varie. Ad esempio il primo lavoro che portai in una mostra fu un informale, ma quello che considero artisticamente la mia prima “opera” è Implosione, in occasione della collettiva dei finalisti per il Premio Celeste, tenutasi alla Oxo Tower di Londra.
Progetti artistici futuri? È un segreto! Ma sicuramente mi vedrete spaziare in lavori tridimensionali
Nell’articolo compare l’opera Il dono, pastelli ad olio su carta (Lisa Cutrino, 2018)