ART IN PILLS: GUERNICA di Picasso,uno sguardo del passato attuale ancora oggi
Picasso fece una miriade di disegni, pitture, sculture, ceramiche, ma tra le tante sue opere quella che rimane sempre attuale per il significato è senza dubbio Guernica, il grande olio su tela realizzato dall’artista, su commissione del governo repubblicano spagnolo a sostegno della causa democratica. Un quadro che racconta la devastazione causata dalla guerra e che fa riflettere sulla capacità dell’uomo di compiere del male verso i propri simili. Il dipinto venne realizzato da Picasso nel 1937 dopo un violento bombardamento (avvenuto nell’aprile dello stesso anno) che colpì la città di Guernica durante la guerra civili spagnola, attaccata dalla Legione Condor , un corpo militare volontario composto da membri della Lutwaffe tedesca e della Aviazione Legionaria Fascista d’Italia. Il quadro venne mostrato durante l’£Eosizione mondiale di Parigi del 1937,nel padiglione spagnolo.
Il dipinto è lo strumento attraverso il quale Picasso decise di esprimere la sua contrarietà ai regimi totalitari che si diffusero in Europa nel corso del XX secolo, e lo fece rappresentando la tremenda devastazione causata a Guernica dalla Guerra civile spagnola.
I colori che dominano la tela sono il bianco, il nero e il grigio a sottolineare il senso di morte che prevale sulla vita, il dolore e la distruzione portate dalla guerra, in una sorta di fermo immagine che si incide nella mente dell’osservatore. L’ambientazione è una strada o una piazza cittadina, non c’è un riferimento specifico a Guernica, e questo dona al dipinto la sua costante attualità, perché tale scenario di devastazione è associabile ad ogni luogo dove purtroppo sono presenti dei conflitti.
Nel dipinto tornano alcuni temi tipici della produzione picassiana che qui sono caricati di un valore simbolico e allegorico. Il toro potrebbe essere la Spagna che assiste impotente alla guerra o la brutalità e la violenza che scaturiscono dall’uomo. Il cavallo deformato dalla sofferenza, che emerge al centro della rappresentazione, è il popolo. La fiaccola (anche se sembra essere più una lampada a olio) e la lampadina, disegnata con tratti essenziali e stilizzati, simboleggiano la Verità che mostra agli occhi dell’intera umanità, cosa ha causato la guerra: morte, dolore, disperazione e distruzione. Sul fondo, sempre nella parte sinistra della tela, c’è una colomba, che come si sa è la rappresentazione della pace, ma qui è una colomba dolente e ferita dai bombardamenti, quindi è la rappresentazione della pace messa in crisi e bloccata dalla violenza della guerra.
A sinistra si nota la donna disperata che tiene in braccio il piccolo figlio morto e richiama il tema tipico della Pietà, sotto di lei la testa e l’arto mozzati di un uomo – forse un civile o un soldato-. Dall’altra parte a destra una figura dal volto contratto dal dolore, con le braccia rivolte verso il cielo a sottolineare la disperazione per l’accaduto e, davanti, una donna che si rialza e guarda verso la lampadina e un volto colmo di dolore e stupore.
Tutti questi soggetti con i loro gesti ed espressioni angosciate e sofferenti, sottolineano la dolorosa presa di coscienza della distruzione derivante dalla guerra e del male che anima gli uomini, spingendoli a compiere atti brutali verso i propri simili. A rendere ancora più forte il senso della sofferenza presente in Guernica, oltre i pochi colori e ai soggetti deturpati, c’è la deformazione che investe tutti i personaggi presenti nella tela.
Dopo l’esposizione del 1937 e la fine del governo repubblicano Picasso vietò l’esposizione del dipinto in Spagna, dove al potere c’era. L’opera venne ospitata per molto tempo dal Moma di New York e tornò in patria solo nel 1981, ben sei anni dopo la morte di Franco.