Art in Pills: amore madre figlio nella pittura orientalista di Bridgman
Due settimane fa vi avevo parlato di Charles Sprague Pearce artista americano con la passione pittorica per l’orientalismo. Oggi vorrei continuare a trattare lo stesso argomento, facendo riferimento ad un olio su tela realizzato da Fredrick Arthur Bridgman, maestro di Sprague. La tela in questione venne dipinta attorno al 1890, anni dopo i viaggi che B. fece con l’allievo in Africa Settentrionale, muovendosi tra l’Algeria e l’Egitto, tra il 1872 e 1874.
Il bagno (The bathing) è un quadro nel quale il tema trattato (amore tra madre e figlio) è universale, ed è rappresentato in una dimensione molto intima con una mamma che accudisce e assiste il suo bambino nel momento del bagno.
La donna è comodamente seduta sul pavimento in pietre e osserva con attenzione il proprio figlio dentro ad una tinozza di rame. Guardando con attenzione notiamo i tratti del volto molto mediterranei della figura femminile con il naso ben marcato, bello e dritto, le sopracciglia che esaltano due occhi scuri e la bocca dalle labbra carnose (ammetto che la fisionomia mi ha ricordato Belen Rodriguez).
La mamma indossa due leggere vesti (un verde e una nera) che ricadono e avvolgono il corpo con delicata leggerezza, la stessa che ritroviamo nel velo che le incornicia il volto e che scende dietro le spalle. Esso è semitrasparente e lo si nota per il fatto che noi spettatori riusciamo ad intravedere la parete di fondo attraverso di esso. La figura femminile costruita da B. ha delle forme anatomiche sode e ben compatte di colore olivastro, esaltate nella loro dolcezza da monili di vario genere: orecchini ad anello, due collane di pietre rosse e nere, una miriade di bracciali metallici lisci e decorati ad entrambe le braccia e una cavigliera che circonda il piede sinistro visto di scorcio in prima piano.
Davanti alla donna, che osserva il figlio nell’attesa di poterlo asciugare con il telo bianco che regge tra le mani, c’è proprio il bambino dalla testa ricciuta e dai lineamenti dolci e delicati che osserva e, forse, sta anche parlando con la mamma. Il suo incarnato è olivastro come quello della madre e lo vediamo seduto a gambe incrociate in una tinozza tonda di rame dove l’acqua riverbera la luce e il colore metallico arancio chiaro scuro tipico del rame.
L’ambiente circostante è un interno in pietra, con pavimento e pareti decorate ad intarsio. Alle spalle della donna si intravedono una serie di panni con varie sfumatura di rosso e, a terra, i vestiti del bambino appoggiati sul gradino, mentre la scarpina è sul pavimento dietro alla donna. Sulla stessa diagonale troviamo, davanti alla donna, la saponetta usata per lavare il corpo del figlio. Lì vicino, alla nostra destra, la firma dell’artista, orientata secondo le linee di fuga degli intarsi scuri della pavimentazione.
Nella parte più scura della parete di fondo, sulla sinistra, si intravede una porta aperta dalla quale filtra un po’ di luce e lì vicino sembrano esserci delle specie di zoccoli dalla suola rialzata, magari le calzature della donna.
L’atmosfera spontanea e naturalistica del dipinto comunica calore e intesa tra il piccoletto e la sua mamma. Con questa scena ad ambientazione orientale Bridgman non solo rappresenta un momento di tenerezza tra persone legate da un legame di affetto e amore, ma dimostra come il legame madre figlio sia un sentimento universale, presente in tutte le culture, indipendentemente dagli usi e costumi che le caratterizzano.
Frederick Arthur Bridgman nato a Tuskegee, il 10 novembre del 1847 era figlio di un medico, ma crescendo divenne uno dei più noti e apprezzati pittori degli Stati Uniti, è uno dei maggiori esperti tra i pittori orientalisti. B. cominciò a lavorare come disegnatore a New York City per l’American Bank Note Company, attorno agli anni ’60 dell’800 e nello stesso periodo studiò arte alla Brooklyn Art Association e alla National Academy of Design. Nel 1866 partì per Parigi dove divenne allievo di Jean-Léon Gérôme all’École des Beaux-Arts . Fu grazie a Gérôme, che Bridgman approfondì il disegno e scoprì l’esotismo mediorientale. Durante viaggio in Spagna nel 1872, Bridgman rimase affascinato dalla luminosità intensa e dall’estetica dell’architettura di tradizione araba e nello stesso anno (il 1872) B. partì con Sprague verso il Nordafrica. In quel periodo realizzò 300 bozzetti dai quali prese spunto per i suoi quadri ad olio. La sua arte gli valse importanti riconoscimenti e l’apprezzamento del pubblico. Morì nel 1928.