Airbnb: i trend di viaggio 2018 sono alla ricerca dell’unicità
Airbnb, il portale online che dal 2007 mette in contatto persone in cerca di un alloggio o di una camera per brevi periodi con persone che dispongono di uno spazio extra da affittare, ha pubblicato i trend di viaggio del 2018 sulla base delle prenotazioni già effettuate per la prima metà dell’anno. Si tratta ovviamente di dati parziali, che sono però già indicativi di come stia cambiando la nostra concezione di viaggio. Non dimentichiamo, infatti, che nel mondo ormai oltre un milione di persone usa abitualmente Airbnb per organizzare i propri soggiorni.
È interessante intanto notare come il Giappone la faccia da padrone: tra le città più gettonate abbiamo infatti Tokyo al primo posto e Osaka al terzo. In mezzo, come è facilmente prevedibile, troviamo la sempiterna Parigi. Le altre città europee più ambite dai turisti sono invece Londra, al quinto posto, e Roma, al sesto, precedute da New York. Da segnalare però anche la crescita esponenziale di città più piccole come Miami e Lisbona, che chiudono la classifica delle dieci città più visitate al mondo insieme a Sydney.
Da segnalare poi la Korea che, grazie ai Giochi Invernali del 2018, risulta essere la nazione con il più alto numero di prenotazioni nella parte iniziale dell’anno e una crescita del 2175%. Segue il Canada, le cui Montagne Rocciose attirano sempre più turisti grazie ai grandi investimenti strutturali che sono stati fatti nei parchi naturali e sulle piste da sci. Sempre grazie ai servizi offerti, è interessante notare come siano triplicate le prenotazioni di una piccola città della costa meridionale inglese: Bournemouth. La città del Dorset può sicuramente vantare un clima favorevole e un panorama mozzafiato grazie ai suoi più di dieci chilometri di spiaggia e alla celebre architettura vittoriana, ma la sua popolarità oggi è legata soprattutto ai locali e alla vivace vita notturna. In Europa la precedono infatti solo le isole greche, definite da Airbnb “Mediterranean enclaves” per il loro binomio tra antiche rovine e spiagge spettacolari.
Ciò però che colpisce di più leggendo i dati di Airbnb, riguarda la scelta delle sistemazioni preferite dai viaggiatori di tutto il mondo. Sembra infatti tramontata l’epoca in cui si sceglievano luoghi esotici per poi rinchiudersi in villaggi vacanze tutti identici l’uno all’altro: oggi i turisti vogliono calarsi nella cultura del paese che visitano. Per cui è cresciuto esponenzialmente il business delle nature lodge, le casette immerse nella natura, e dei tradizionali ryokan giapponesi: antichi alberghi rurali situati lungo le strade provinciali, arredati con tatami e porte scorrevoli, in cui si celebra l’arte dell’ospitalità nipponica. Per lo stesso motivo sono raddoppiate anche le richieste per soggiornare in una yurt, le abitazioni mobili tipiche delle popolazioni nomadi asiatiche, e nelle più tradizionali roulotte.
E sulla scia di queste nuove esigenze turistiche, Airbnb da qualche anno ha deciso di offrire anche veri e propri viaggi esperienziali. In primis, ovviamente, in campo gastronomico. Ad avere la meglio è infatti Lisbona con la possibilità di assaggiare i migliori piatti portoghesi grazie al tour “Lisbon’s best flavors”. Segue poi Londra, la quale offre l’occasione di prendere parte a concerti segreti in case sugli alberi o jazz club nascosti. E ancora l’America, dove si può scegliere se fare brindisi al proibizionismo nei Speakeasy newyorkesi o passaggiare fino alla Hollywood Sign di Los Angeles con un attore sconosciuto intento a raccontare riservati aneddoti sullo Star System internazionale.
Insomma, vedendo l’altissimo numero di persone che hanno già prenotato per queste esperienze “uniche”, viene da dubitare sulla loro effettiva esclusività e segretezza. Forse dobbiamo credere che il nuovo business stia proprio nel farci pagare per un’illusoria unicità mentre, in realtà, non siamo così diversi da chi anni fa popolava quei villaggi vacanze tutti uguali?